QUELL’ACQUEDOTTO GUZZI IN VALSASSINA ORA FA GOLA AD UN’IMPRESA LIGURE



La centrale era situata in località Folla, e la caduta d’acqua partiva da Maggio. La raccolta dell’acqua era effettuata da una condotta in cemento che lungo la costa delle montagne, con dolce ma costante pendenza, percorreva i boschi di Maggio, Mezzacca per arrivare infine a Moggio, nei pressi dell’area pic-nic dove anche oggi esistono pozzi di pescaggio dell’acqua potabile. Ma l’acqua della Guzzi non serviva ovviamente per bere, tant’è che nel bacino di Maggio i ragazzi di una volta andavano a prendere il sole e fare qualche tuffo…

La condotta in cemento, visibile per la maggior parte del percorso, è da alcuni ancora usata come sentiero da percorrere per fare delle piacevoli passeggiate; bisogna ricordare che esiste un divieto di passaggio legato al fatto che camminare sulle placche in cemento è rischioso a causa della loro fragilità.
 
Ma come mai si torna a parlare di questo pezzo di storia? Perché qualcuno ha intenzione di recuperare e valorizzare nuovamente l’opera.

Stando alle pubblicazioni effettuate sull’albo pretorio dei comuni interessati (Moggio, Cassina Valsassina, Cremeno) e di quello della Comunità Montana, la Società Energetica Alpi del mare (SEAM) di Sanremo ha richiesto agli enti parere positivo per la loro proposta di ripristino e realizzazione nuovo impianto Idroelettrico Alta Pioverna "Moto Guzzi".

In dettaglio la proposta prevede:
– riutilizzo e recupero della funzionalità dell’intero Canale Moto Guzzi, ramo “Pioverna Occidentale” sino alla Valle del Lupo con la realizzazione di percorso turistico;
– riutilizzo e ripristino di tutte le opere di presa e manufatti idraulici esistenti nelle Valli di Faggio, Bongio, Ferrera e Lupo;
– realizzazione di una nuova vasca di carico di dimensioni più contenute rispetto a quella originaria ma ubicata, possibilmente, nella stessa area di Tonalli;
– realizzazione di una nuova centrale nel comune di Cremeno con un area museale aperta al pubblico che consenta di custodire il materiale storico “Moto Guzzi”;
– realizzazione di un nuovo tracciato, interrato, della condotta forzata nel comune di Cremeno;
– utilizzo massimo della risorsa idrica nel rispetto del Deflusso Minimo Vitale dei corsi d’acqua interessati, che sarà garantito in misura superiore a quanto previsto dalla Delibera n. 7/02 (dell’Autorità di Bacino del fiume Po) e in un minimo non inferiore al 20% della portata media.

Per lo sfruttamento del territorio i comuni interessati otterranno:
– la realizzazione senza oneri per i comuni di un percorso turistico tematico sul canale Moto Guzzi;
– la realizzazione senza oneri per i Comuni nel nuovo fabbricato della centrale di un’area museale aperta al pubblico;
– una percentuale sul ricavo della vendita dell’energia elettrica.

Non si sono fatti attendere i commenti dei cittadini: tra chi si chiede se rimarrà acqua a sufficienza per i residenti dopo il ripristino dell’acquedotto Guzzi, e chi più scettico sostiene che questo è solo l’ultimo degli innumerevoli progetti di recupero presentati, nessuno dei quali  è mai approdato a realizzazione fino ad ora.

Vedremo se il progetto si concretizzerà…

 

 

 

 

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