INTROBIO – Colpisce non poco vedere alcune centinaia di persone che si svegliano alle 5 del mattino per partecipare alla processione che da Introbio sale a Biandino e prendere parte alla messa dedicata alla Madonna della neve. Così scrive don Marco Mauri neo parroco della Comunità pastorale sul foglietto degli avvisi: “Penso sia significativo salire a Biandino, ripensando a Gesù che sul monte, insieme con i suoi amici, si è rivelato per quello che è: il Figlio di Dio. Camminando insieme verso il Santuario dovremmo proprio ripensare a questa realtà di Dio che ci viene incontro, che ci viene donata proprio da Maria. E la nostra preghiera deve diventare una preghiera di intercessione perché il Signore trasfiguri anche la nostravita: la renda pura e santa.”

Chi sale verso il Santuario, crede davvero che Maria, la madre di Gesù abbia protetto gli introbiesi nel tragico 1836 dal dal cholera morbus che ha mietuto vittime in tutto il resto della Valsassina. Si tratta, come è noto, di un voto che ogni anno nella ricorrenza della Beata Vergine della Neve, conduce in processione con qualsiasi tempo dalla parrocchia al Santuario di Biandino, dove si celebra una messa solenne. Ma ciò che stupisce di più è che la processione si fa anche al ritorno, recitando preghiere e litanie fino al punto di partenza.

Come spiega sempre il parroco don Mauri, per comprendere bisogna utilizzare gli “occhi della fede”: “Sul monte Pietro, Giacomo e Giovanni rimangono a bocca aperta, non sanno cosa dire. E anche quando scendono sono un po imbarazzati. Ma è il Signore che li sprona ad andare incontro agli altri, a riprendere il cammino ordinario. Tornando da Biandino chiederemo il dono di vivere l’ordinario in maniera straordinaria,trasfigurata.Maria, madre di Dio e madre della Chiesa, proteggi le nostrefamiglie, le nostre comunità, i nostri anziani e i nostri giovani.Maria, Madonna di Biandino, prega per noi!”

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