BARZIO – Dopo un’ora passata ad ascoltare la bellezza di quelle parole, bisogna sentirsi orgogliosi di essere italiani, abbiamo così tanto da mostrare e di cui andare fieri che basterebbe solo questo per riconquistare quanto abbiamo perduto.
Questa l’impressione che il professor Tintori ha lasciato alle persone, purtroppo poche, presenti alla conferenza “I fossili dalla Cina sulle orme di Marco Polo”, una specie di “passeggiata” tra gli scavi in Oriente cercando similitudini e differenze con i lavori di paleontologia in Grigna.
“Molti fossili trovati in Cina sono simili a quelli della Valsassina” ha spiegato Tintori, “tutto è dovuto al fatto che 240 milioni di anni fa, l’ambiente della nostra Valle e delle montagne che ci circondano era tutt’altro, eravamo a livello di un mare caldo, per questo anche in Grigna si trovano fossili marini come in Cina“.
Oltre alle spiegazioni tecniche, molto ben sviluppate dal professore, la conferenza è servita soprattutto a mostrare il mondo con gli occhi dello scienziato: “bisogna sempre chiedersi il perché delle cose, siamo circondati da montagne ricche di storia, ma se non siamo curiosi, le montagne rimangono montagne e la loro storia rimane dove è” ha detto Tintori.
Le scoperte recenti in Cina, dove il professore ha lavorato e lavora tutt’ora, hanno rivoluzionato la scala dei tempi geologici, con la scoperta di molti reperti che si pensavano datati in epoche più recenti (si parla sempre di milioni di anni) invece, grazie agli scavi cinesi, molte date hanno dovuto essere spostate indietro nel tempo.
“Il paleontologo si deve adeguare alle nuove scoperte. Tesi date per acquisite anni fa, con i nuovi ritrovamenti sono già scadute; poi la quantità di reperti che si possono trovare in paesi come la Cina, che per il suo sistema politico mette a disposizione degli scienziati tutti gli strumenti utili per la ricerca, rivoluzionano sicuramente il modo di vedere la storia, ma anche noi, qui in Valsassina nel nostro piccolo possiamo dire la nostra con i nostri scavi e le nostre scoperte”.
Tintori nella sua conferenza si è soffermato su alcune specie trovate in Cina che si ripetono anche in Valsassina, come ad esempio il “lariosaurus” trovato anche negli scavi di Perledo e il Thoracopterus, pesce volante molto simile alle specie attuali.
“Le cose cambiano, ci sono nuove scoperte” ha detto il il ricercatore, “ma noi saremo sempre qui, perché per imparare bisogna essere curiosi”.
Tintori ha promesso che alla prossima Sagra si potranno apprezzare molti fossili provenienti dalla Cina, reperti attesi alla fornace già per l’edizione 2015 ma “questione burocratiche italiane” ne hanno impedito l’esposizione.
Fernando Manzoni