LECCO – Ancora guai per D. D., vecchia conoscenza dei Carabinieri, per un fatto che risale all’ottobre del 2013 quando al pub Parco delle Chiuse di Casargo alla cameriera era stata rubata una borsetta contenente le chiavi di casa e un portafoglio con dieci euro.

“Mi ricordo di aver servito l’imputato – racconta la ragazza questa mattina in tribunale – l’ho visto girare nel locale e dopo dieci minuti che se ne era andato ho notato che mi era sparita la borsa che avevo messo sul bancone in una zona accessibile solo ai dipendenti”. “Eravamo solo in tre nel pub – aggiunge un altro testimone – io di certo non ero stato, ero lì e la borsa non l’avevo, la barista tantomeno, rimaneva solo lui”.

Proprio mentre dal locale chiamavano i Carabinieri per sporgere denuncia, una pattuglia notava D. D. a poche centinaia di metri dal luogo del misfatto che faceva l’autostop. È stato fermato e portato in caserma, dove gli sono stati trovati addosso dieci euro, una sim e un bamcomat; mentre la borsa è stata ritrovata nei pressi del bar.

Alla cameriera è stato restituito tutto, quindi non ha subito nessun danne grave se non il disagio della vicenda, mentre D. D. è stato riconosciuto colpevole dal giudice Enrico Manzi del reato di furto e condannato alla pena di tre mesi di reclusione e 300 euro di multa.

M. V.

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