BARZIO BATTE CASSA A ROMA: “VIAGGIO DELLA SPERANZA” (FISCALE) DEL COMUNE PER SBLOCCARE I FONDI



BARZIO – In viaggio verso la capitale una mini delegazione del municipio barziese formata da sindaco, segretaria e responsabile del servizio finanziario comunale. Parteciperanno nella giornata di oggi ad un incontro al Ministero dell’Interno, alla ricerca di eventuali possibili soluzioni dopo che in questi anni il Comune di Barzio ha “contribuito pesantemente a risanare la finanza pubblica” tramite la quota del Fondo di solidarietà (F.S.C.) che nel tempo è andata via via crescendo, con notevole impatto negativo sul bilancio comunale.

“Dall’analisi dei dati e dei parametri che danno luogo alla definizione del F.S.C. – afferma l’amministrazione barziese – emergono due fattori che penalizzano ingiustamente i comuni turistici: si tratta della capacità fiscale (in ultimo determinata per il 2017 dal DM del MEF 02.11.2016) e dei “fabbisogni standard”; nel calcolo del prelievo del F.S.C. viene presa in considerazione, per i comuni turistici, la sola popolazione residente senza tenere in debita considerazione i flussi turistici, elemento non indifferente per un Comune come quello di Barzio la cui economia, come quella dei paesi limitrofi, è fondata principalmente sul turismo (invernale ed estivo) e sull’edilizia”.

La forbice tra dimensione residenziale e quella “turistica” è particolarmente rilevante: la capacità insediativa del Comune di Barzio è di 6.983 abitanti su un totale di 2.745 unità immobiliari abitative (fonte P.G.T. Comune di Barzio) a fronte di una popolazione residente di 1.300 unità; a questa dimensione sono commisurati i servizi che l’amministrazione è chiamata a fornire, come ad esempio le relazioni con il pubblico, la manutenzione, la pulizia, lo sgombero neve e l’illuminazione di decine di km di strade comunali, la manutenzione dei giardini pubblici e dei due cimiteri comunali.

BARZIO DALL'ALTO“La crisi iniziata nel 2009 – dichiara il Comune -, ha congelato l’economia che ruotava intorno all’edilizia, alla compravendita di unità immobiliari, alle ristrutturazioni e di conseguenza ha avuto un forte impatto sugli oneri comunali che sono passati dagli oltre 200.000 euro del 2009 ai 50.000 del 2016. L’aliquota IMU sulle seconde case è ferma, sin dal 2012, all’8,2 per mille per non gravare, in periodo di profonda crisi, sulle tasche dei contribuenti, mentre il prelievo sul fondo di solidarietà comunale è andato sempre aumentando arrivando, nell’anno in corso, a 1.745.279 euro su un incasso IMU di 2.400.000 euro; la situazione finanziaria non è pertanto conseguenza di scelte azzardate dell’amministrazione, ma di una pressione fiscale statale destabilizzante. Considerato che il prelievo del F.S.C. per l’anno 2017 è aumentato rispetto all’anno 2016, che vedeva il comune di Barzio al terzo gradino del podio per quanto riguarda i comuni lombardi, con una percentuale del 69%“.

E la percentuale del prelievo, sommata alla forte crisi del comparto edilizio e le entrate statali pari allo zero “rende difficile, se non impossibile, garantire i servizi minimi alla cittadinanza”. Ecco allora l’urgenza dell’incontro romano, dal quale il Comune di Barzio attende riscontri positivi – senza i quali diventa difficile mantenere in piedi le finanze del paese.

E il bilancio preventivo 2017, ultimativamente da chiudere entro la fine di marzo, incombe inesorabile.

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