INTERVISTA AL “BOSS” DI NAMELESS, ALBERTO FUMAGALLI: “I CHEMICAL BROTHERS (E NON SOLO)? LAVORANDO SODO DI ANNO IN ANNO”



L'immagine può contenere: 1 personaBARZIO – A poca distanza dall’annuncio “bomba” della partecipazione del duo elettronico The Chemical Brothers all’extra day di Nameless Music Festival 2017, a Barzio, abbiamo voluto fare una chiacchierata con Alberto Fumagalli, anima di aNight e CEO del Festival, per chiedergli un po’ com’è andata….

VALSASSINANEWS: The Chemical Brothers a Barzio! Un annuncio che ha subito fatto notizia e raccolto grandi entusiasmi, data la fama di lunga durata di questi “mostri sacri” dell’elettronica. Come avete fatto, tu e il tuo staff, ad aggiungere un nome così importante alla lineup del Festival, che anche quest’anno si preannuncia già di altissimo livello; pensiamo, ad esempio, all’altro duo che si esibirà a giugno Axwell ? Ingrosso.

ALBERTO FUMAGALLI: Guarda, ti dico la verità: è tutta questione di continuare a lavorare per far crescere un marchio e, di conseguenza, la percezione che le agenzie e gli artisti hanno del tuo marchio. Lavorando sodo in questa direzione si ha la possibilità di riuscire a prendere artisti sempre più importanti. Nel mio settore ci sono due strade: la strada dell’ “offerta pazza”, per cui se paghi, e paghi tanto, puoi ingaggiare chiunque; oppure la strada della crescita di anno in anno, che è la nostra. Lavori e costruisci gradualmente la tua reputazione fino a che arrivi a un certo livello di attrattiva per le agenzie e di serietà dimostrata dalle referenze degli artisti che si sono esibiti negli anni passati e, a questo punto, anche i più grandi ti prendono in considerazione.

Risultati immagini per CHEMICAL BROTHERSVN: Nameless 2017, con l’esibizione dei Chemical Brothers ad anticiparlo, sarà molto probabilmente uno dei più grandi eventi mai passati in provincia di Lecco visto il calibro…

A.F.: Sì, sì certo! Anche se devo essere sincero, da una parte ci sono rimasto un po’male perché tutta questa risonanza data all’annuncio dei Chemical mi ha fatto pensare: “C…, non è che abbiamo fatto artisti di m… negli ultimi anni, anzi!”. Però è difficile purtroppo, in Italia, comunicare quanto siano importanti, per dire, Axwell ? Ingrosso che magari fanno anche di più (adesso) dei Chemical Brothers.. ma va bene così. Sono felice lo stesso, ecco, non mi lamento. Per quanto riguarda Barzio, secondo noi tutti, la scelta di spostarci lì è stata fondamentale per mille motivi: il primo è un motivo di spazi che comunque a Lecco non avremmo più avuto..che poi dopo si polemizza sempre per niente. L’area del Bione infatti era già piccola per la seconda edizione di Nameless. Io avrei fatto la terza edizione lì [fatta invece a Barzio n.d.a.] solo ed esclusivamente per una questione di non complicarmi troppo la vita da un anno all’altro, ma sapevo già che a una quarta edizione avrei dovuto trovare un nuovo luogo dove sviluppare il Festival. Detto questo, la scelta di spostarci a Barzio è stata fondamentale perché ci ha consentito di lavorare sulla caratterizzazione del marchio e sull’experience, cosa che magari, nonostante ci fosse il lago di fianco, in una location come quella del Bione era difficile fare. Quindi oggi sono ben felice di sentire i miei clienti che mi dicono “vado a tutti i grandi festival in giro per il mondo, ma il clima che c’è quando vengo a Nameless è unico. Sei in una località spettacolare, immerso nella natura, un bel clima famigliare! Quindi a Nameless vengo e ci verrò, sempre e comunque, volentieri”.

NAMELESS DIETRO LE QUINTE 2016 (11)VN: Cosa ne dici dell’influenza e dell’impatto che Nameless ha avuto sul territorio di Barzio, che è comunque una comunità abbastanza piccola?

A.F.: All’inizio ho visto tanto scetticismo, che era comprensibile alla prima edizione. Ora, alla terza, sia gli operatori che lavorano all’organizzazione del festival sia i cittadini sono fieri di ospitare un evento del genere e non sono assolutamente intenzionati a lasciarci andar via, e nemmeno noi ad andarcene. Fa sicuramente piacere anche il fatto che Nameless possa essere una risorsa per Barzio e per la Valle. Sono convinto che l’esempio di Barzio possa essere una grande speranza per tutti, a livello di come fare a modernizzarsi e di come ad attrarre i giovani sul proprio territorio e cercare di continuare a sviluppare il turismo al di là di quella che può essere la stagione sciistica o le seconde case. Ho già ricevuto chiamate da sindaci di altre località sparse in giro per l’Italia che per certi versi possono essere definite simili a Barzio.

namelessVN: Ultima domanda, un po’meno impegnata, ma della massima importanza: cosa avete ancora in serbo per i numerosissimi partecipanti? [I “parteciperò” sulla pagina Facebook dell’evento sono 4.2mila e gli early bird tickets sono già sold out da varie settimane]

A.F.: Eh sono delle informazioni riservatissime. Per ora posso solo dirti  che entro 7-10 giorni usciamo con altri due nomi importanti.

E noi non vediamo l’ora di scoprirli!

Intervista di Chiara Stefanoni

 

 

 

 

 

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