PREMANA/LA MAGGIORANZA APPROVA L’ALIENAZIONE DEI TERRENI GRAVATI DA USO CIVICO. UNA “LUNGAGGINE” ATTENDERE LA CORTE DEI CONTI



PREMANA – Aveva fretta l’Amministrazione guidata dal sindaco Elide Codega di approvare con il consenso della sua maggioranza l’alienazione dei beni gravati da uso civico per il terreni di proprietà comunale per alcuni possessori di baite sugli alpeggi di Premana. Compatta la contrarietà dei consiglieri di minoranza che hanno espresso il loro dissenso per i presupposti presentati a sostegno della istanza.

Cinque le richieste di privati cittadini portate alla votazione e approvate nella seduta del consiglio comunale di lunedì sera. Alpigiani che avevano ritenuto di non aderire tempo fa “alla finestra” di regolarizzazione proposta dagli organi regionali per la legittimazione delle centinaia di baite presenti sul territorio e che ora ne chiedono l’affrancamento, “mossi da finalità speculative” denuncia l’opposizione.

CODEGA ELIDE 1PLe tariffe dei parametri per la determinazione del valore economico dei beni da alienare approvate sono identiche a quelle che qualche settimana fa erano state ritirate dalla votazione sul medesimo provvedimento, non ritenendo nemmeno di attualizzarle per quelle ubicazioni sugli alpeggi che di recente sono state valorizzate dalla realizzazione delle strade agrosilvopastorali. Una “lungaggine” che avrebbe prolungato oltremisura i tempi per lo sgravio, la giustificazione espressa dalla Amministrazione in carica, sulla opportunità di chiedere un parere alla Agenzia delle Entrate sulla congruità delle tariffe da applicare per essere certi di non avere delle sorprese in futuro.

Opportuna a proposito la domanda rivolta all’assemblea dal consigliere di minoranza Ricky Cedro su chi dovrà accollarsi le sanzioni che scaturiranno da eventuali accertamenti fiscali; resteranno a carico dei richiedenti lo sgravio, se le accolleranno i consiglieri che hanno approvato l’iter o resteranno in danno alla Amministrazione e quindi alla collettività? La risposta però non è arrivata.

Ora l’iter per l’emissione del decreto di sgravio dall’uso civico passa agli uffici competenti della Regione Lombardia che istituirà le singole pratiche e valuterà le richieste con il profilo dei parametri caratteristici idonei alla definizione delle istanze. L’interesse alla pubblica utilità, l’assoggettamento di terreni concessi in diritto di superficie e soprattutto la adeguatezza alle caratteristiche fondanti sulle quali è stata basata e accordata l’esclusiva sanatoria conclusa anni or sono, faranno da contorno alla decisione per ottenere lo svincolo da uso civico dei mappali della procedura.

 

 

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