I VOLUMETTI STORICI DI DON EGIDIO MERONI: UNA REALTÀ CULTURALE DI PRIMALUNA DA RISCOPRIRE



Tra il 1958 e il 1971 un prete “illuminato” oltre che dallo zelo pastorale anche dall’amore per la parrocchia sottoposta alla sua cura, ebbe la lungimirante idea di raccogliere in sette volumetti parte dell’immensa storia della Pieve di Primaluna.

Questo sacerdote si chiamava Egidio Giuseppe Meroni. Don Egidio, da come lo descrivono i più anziani, era un sacerdote schivo e molte volte distaccato, che però in se racchiudeva un’immensa cultura.

Arriva a Primaluna il 19 febbraio 1958 come Vicario Spirituale, per aiutare l’ormai anziano e malato don Samuele Cislaghi nella cura della Prepositurale. Dopo la morte del Cislaghi, avvenuta nel 1960 assume a tutti gli effetti il titolo di prevosto. Durante il suo mandato all’interno della Comunità locale si impegna con intensità e impegno alla realizzazione varie opere, tra le quali spiccano la costruzione del nuovo oratorio e il restauro del prezioso organo Serassi. La sua morte prematura, avvenuta il 7 gennaio 1972 lascia incompiute numerose altre attività, tra le quali l’adattamento del presbiterio secondo le norme post-conciliari e l’edificazione di una via Crucis lungo il paese, con termine presso la Torre.

Come già detto, questo lungimirante pastore redice la stesura di sette volumetti ormai divenuti rarissimi:

Opere don Giuseppe Meroni-Tre santuari mariani in Primaluna, 1958 -S. Gelasia martire, Patrona di Valsassina, Primaluna, 1959

-Antiche prerogative della Chiesa Battesimale e prevosti della Valsassina, 1960

-Porpore sacre nella verde Valsassina, 1961 -Diritti e privilegi della Chiesa Prepositurale nei documenti inediti del ‘400, 1964

-Notizie storiche delle parrocchie bergamasche già appartenenti alla Pieve Valsassinese, Descrizione della Chiesa Matrice prima della ricostruzione del 1892-1896, 1968

-Don Antonio Torri, Ricordo di un centenario 1861-1961, 1971

Don Giuseppe MeroniLa rarità di questi volumi e l’inesistenza di un libro narrante la storia della parrocchia di Primaluna, purtroppo non consente alla stragrande maggioranza degli interessati, di poter conoscere appieno la cronistoria pastorale della Pieve.

Un precursore illuminato che ha arato il terreno a molti, e molti hanno potuto attingere del suo lavoro, ma in pochi sono stati a lui riconoscenti.

Per questo e per far sì che sia noto a tutti l’immane lavoro fatto da questo avveduto sacerdote sarebbe davvero cosa buona e di giusta riconoscenza mettere mano alla ristampa di questi bellissimi volumetti proprio nel 2018, in occasione del 60° anniversario dalla stampa del suo primo libricino. 

Contributo esterno di Andrea Manzoni

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