PENA DI MORTE/IN ITALIA C’È: ‘GIUSTIZIATO’ IL CERVO AMILCARE RITENUTO UN KILLER



Viene così a mancare improvvisamente (e violentemente) quella che ormai era diventata la vera e propria "mascotte" della struttura, costruita quattro anni fa dalla Comunità Montana della Valsassina. E sono già molti e indignati i commenti raccolti in queste ore a proposito di una "operazione" passata sotto silenzio – finora e che sarebbe stata eseguita a quanto si apprende da personale della Provincia di Lecco. Il quale si era recato sul posto per narcotizzare l’animale e trasferirlo provvisoriamente a Colico; poi però sarebbe arrivato l’ordine e, seppure a malavoglia, sarebbe stato compiuto l’abbattimento.

C’è riserbo e anche imbarazzo intorno a una vicenda comunque brutta. Il cervo, ribattezzato Amilcare, era stato preso in carico alle Betulle dopo l’episodio nel quale era rimasto ucciso un meccanico 59enne in pensione di Valgreghentino; in anni di permanenza non si è trovato un centro dove sistemarlo, qui non poteva più rimanere e forse questo gli è costato la vita. Eppure in Italia esistono dei centri di recupero specializzati, i cosiddetti "Cras" dove poter alloggiare animali anche posti sotto sequestro (come nel caso del povero Amilcare). Sembra che siano stati fatti diversi tentativi ma che il cervo, un maschio tra i 6 e i 7 anni, non fosse stato accettato proprio per la sua "fedina penale". Per qualche mese aveva trovato alloggio in un parco a Colico ma anche da lì era tornato rapidamente in quanto considerato "agitato".

"Mi dispiace molto anche perché ormai erano tre anni che gli portavo da mangiare praticamente tutti i giorni – racconta il signor Carlo, che si occupava di Amilcare da lungo tempo -. Non vorrei se ne facesse un caso esagerato, però – aggiunge – perché effettivamente nella stagione degli amori (a settembre, ndr) questo esemplare era molto nervoso, l’ho visto saltare ad altezze impensabili per cercare di scavalcare le recinzioni. Io ormai ero si può dire accettato da lui, la prima volta che ero entrato per sfamarlo aveva provato ad attaccarmi ma poi si era abituato. Mi spiace davvero, ripeto, ma credo che il problema sia stato perché nessuno lo voleva ospitare…".

Nelle prossime ore ulteriori dettagli sulla sentenza di morte, sulle modalità dell’uccisione e sulle riprecussioni dell’accaduto nel panorama ambientale valsassinese.

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