ADESSO È UFFICIALE: NORDA SI ”BEVE” L’ACQUA SANGEMINI



Come riferisce il quotidiano on line Umbria24, la comunicazione ufficiale è stata data dagli attuali manager della Sangemini, che hanno chiesto 60 giorni di proroga al tribunale per il concordato. Entro due mesi, dunque, il controllo dello stabilimento umbro passerà in mano alla Norda, che ha già in portafoglio oltre al proprio marchio pure quello della Gaudianello. La Sangemini – vicinissima al fallimento – ha chiesto al tribunale "una proroga di 60 giorni dei termini, che scadevano venerdì, per la presentazione del piano industriale che, a questo punto, dovrà essere messo a punto dai nuovi proprietari – anche se la procedura più probabile sarà quella dell’affitto del ramo d’azienda. Nel corso dell’incontro non sono stati forniti ulteriori dettagli, riguardo all’operazione che si sta concretizzando: l’unica garanzia data è quella relativa alla continuità del lavoro ed al mantenimento dei livelli produttivi nei prossimi due mesi".Norda, nel 2011 4 milioni di euro in comunicazione

"La trattativa, specifica Umbria24, tra Roberto Rizzo, il ‘padrone’ e Carlo Pessina, patron del gruppo Norda-Gaudianello, era stata avviata (pare con la benedizione delle banche) già da qualche settimana e il tempo richiesto al tribunale servirà, oltre che per definire la strategia che si vorrà adottare – e che dovrà essere valutata dai lavoratori – anche per chiarire, con l’attuale proprietà, quali dovranno essere le condizioni: prima tra tutti la definizione dell’effettiva situazione debitoria e di chi dovrà farsene carico".

Infine, la vicenda collegata ai dipendenti: nel corso dell’assemblea che si era svolta lunedì scorso, i lavoratori della Sangemini avevano già detta la loro: "Il gruppo Pessina dovrà tener conto del fatto che non c’è disponibilità a trattare se non partendo da alcuni presupposti: la presentazione di un piano industriale credibile; la salvaguardia di tutti i 139 posti di lavoro; la continuità produttiva, evitando scorciatoie come quella rappresentata dal fallimento; il mantenimento dell’unitarietà delle attività produttive; la ricostruzione di un rapporto di fattiva collaborazione con il territorio". Intanto però a Primaluna c’è sempre aria di ristrutturazione, con parecchi posti di lavoro a rischio in Valsassina. Il che non impedisce alla Norda, a quanto pare, di investire in un’altra azienda le cui difficoltà sono ben più serie.

L’ANTICIPAZIONE DI VN (giugno)

"Intanto, voci sempre più insistenti
parlano di un interessamento da parte
del grande produttore di Primaluna
per un’altra realtà storica
ma drammaticamente lanciata
verso il fallimento: la Sangemini."

 

 

 

 

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