IL GHIACCIO NEL BUIO: IL MONCODENO, LE SUE GROTTE E I SUOI GHIACCI



Le grotte ghiacciaie sono cavità naturali che contengono depositi di ghiaccio perenni. Esse erano già note nel Medioevo quando il ghiaccio in esse contenuto era coltivato e venduto anche a notevole distanza dal luogo di origine. Oltre che per l’estrazione del ghiaccio questi antri naturali venivano utilizzati per la conservazione di alimenti. L’importanza storica e culturale di queste grotte è testimoniata sia dalle genti che popolano le aree montane sia dagli scritti di celebri autori del calibro di Leonardo da Vinci, di Stenone e dell’abate Antonio Stoppani.

Lo scopo degli studi sui depositi di ghiaccio ipogei è quello di comprendere quali siano i meccanismi di accumulo, conservazione e ablazione dei depositi stessi, che costituiscono importanti archivi di informazioni paleoclimatiche e paleoambientali.

Nell’ambito di diversi progetti di ricerca sono stati condotti approfonditi studi in alcune grotte ghiacciaie situate in Moncodeno, Grigna Settentrionale ad una quota di circa 2000 m. I depositi in prossimità della superficie, oltre alle spettacolari stalattiti, stalagmiti e cascate di ghiaccio, sono generalmente alimentati dalle nevicate o per valanga. I depositi più profondi e non in diretta comunicazione con l’ingresso possono formarsi dal congelamento di piccoli laghetti ipogei o come concrezioni di ghiaccio dalle forme più diverse. Lo studio delle ghiacciaie rappresenta un piccolo ma affascinante campo di ricerca per geologi e speleologi di molti Paesi.

Per saperne di più appuntamento per una conferenza sul tema il 9 agosto alle 21,00 a Cremeno.

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