SCUOLE MEDIE: IL VIAGGIO E L’ARTE PER CONOSCERE IL ‘900 PIÙ ”BUIO”



“Il nostro viaggio” è il progetto che ha coinvolto i 105 ragazzi all’ultimo anno delle scuole secondarie di Cremeno e Introbio. Un approccio interdisciplinare ha reso gli studenti protagonisti di diversi percorsi, fisici e mentali, finalizzati alla scoperta e all’analisi delle tragedie del ventesimo secolo. La visita all’Hangar Bicocca è stato il primo contatto dei ragazzi con l’arte contemporanea come veicolo di un messaggio. Il viaggio d’istruzione a Bratislava, Cracovia e Praga ha poi consentito agli studenti di immergersi direttamente nella pesante atmosfera del campo di concentramento di Auschwitz Birkenau. All’interno delle proprie classi invece i giovani valsassinesi hanno partecipato ad incontri, letture e proiezioni di film inerenti ai numerosi genocidi del secolo scorso.

Infine, il bagaglio di esperienze raccolto ha fatto sì che i diplomandi divenissero essi stessi veicolo di informazione e memoria, esprimendosi attraverso il linguaggio dell’arte.

L’appuntamento di sabato pomeriggio negli spazi della Comunità Montana ha mostrato al pubblico il risultato di questa grande avventura. Sono stati messi a disposizione i diari e gli elaborati sui quali i ragazzi hanno impresso le loro sensazioni dopo ogni tappa, rivelando punti di vista stimolanti e sensibilità profonde che hanno trovato sfogo nella realizzazione di una riuscita presentazione artistica.

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L’installazione, interamente progettata e realizzata dagli studenti delle classi terze, invita il pubblico in un percorso tra simboliche valigie, casse e bauli in legno mentre su degli schermi i protagonisti recitano, nelle nove lingue parlate nell’istituto scolastico, il regolamento del campo di Auschwitz contemporaneamente ai diritti dell’infanzia proclamati dall’Unicef. Il contrasto tra i due codici genera una reazione immediata nello spettatore che non può esimersi da una intima riflessione. Un breve pensiero viene distribuito alla conclusione della performance, scritto dai ragazzi in forma anonima su carta da loro riciclata e chiuso da un sottile filo di spago come sottile è la filo della memoria.

L’installazione, professionale ed agile, ha riscosso un ottimo successo nel pubblico presente – oltre 200 persone, non solo genitori e rappresentati delle istituzioni. Apprezzamenti raccolti da Makio Manzoni, Davide Mauri e Marco Riva, gli adulti che hanno seguito i ragazzi nell’elaborazione artistica, i quali hanno già dato disponibilità a riproporre l’opera in altri contesti. Marco Riva inoltre, video-maker lecchese, ha a sua volta trasferito in un video le impressioni ricevute dalla collaborazione con i ragazzi: Distopia geometrica, e presto sarà disponibile online.

L’intero progetto originale è stato elaborato dagli insegnati delle classi secondarie dell’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco di Cremeno, coordinato dalla professoressa Maria Loffreda e dal dirigente scolastico Giampiero Grasso. L’incontro di sabato è stato anche occasione per presentare pubblicamente, ben impressionando, i prossimi dirigenti scolastici del territorio, la preside Valeria Cattaneo e il provveditore Tiziano Secchi.

Fondamentali per la riuscita del progetto d’insegnamento si sono rivelati la disponibilità dell’ex preside Carlo Amanti ed il sostegno degli sponsor.

Cesare Canepari

 

 

 

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