Proprio Bellati, scomparso prematuramente nel maggio dello scorso anno, ha fortemente voluto "Il mattino sorge ad Est”, presentato in anteprima davanti a un folto pubblico venerdì sera alla palestra di Premana. Questa sera si replica.

Il primo "ciak" nella primavera del 2013, dopo un approccio tra il regista e il grande premanese risalente all’anno prima. “Il film ha preso forma e si è poi concretizzato grazie all’entusiasmo di ‘Toni’, che un giorno mi avvicinò e mi disse di avere un testo da farmi leggere”. Da quell’incontro ha preso il via un progetto cinematografico con più di cento tra attori e comparse.

  

L’applaudita presentazione di ieri (e di stasera) era una sorta di anteprima, con qualche aspetto soprattutto nell’audio ancora da "limare". A settembre la proiezione per la stampa, quindi l’auspicabile distribuzione di "Il mattino sorge ad Est”.

Dal "Corno" – produttore della pellicola:

SINOSSI DEL FILM
Nella tarda primavera del 1895 Ruffoni Domenico detto Menàl giunge a Premana dalla Val Gerola. Rimasto vedovo da un anno, è spinto in quei luoghi dalla sua professione di bergamino e dalla speranza di trovare una donna con cui risposarsi. Il Menàl è famoso in paese per essere una persona molto facoltosa. Il consistente gruzzolo di denaro che porta sempre con sé attira l’attenzione di un gruppetto di muratori, i quali assetati dalla voglia di smettere di lavorare e dedicarsi all’eterna baldoria, preparano un piano per cercare di derubarlo.

Nella faccenda viene coinvolta una donna brusca e solitaria, òl Catòi, che durante la sua permanenza estiva sull’ alpeggio ha il compito di avvicinare l’uomo, proporsi in moglie e, una volta ammansito, agevolare la rapina. Inizialmente la donna vede nella parte di bottino spettante la possibilità di sopravanzare nella comunità, ma inaspettatamente l’incontro con quell’uomo risveglia in lei nuovi sentimenti orientando la vicenda verso un dramma inevitabile.