INCHIESTA: ALBERGHI/RIFUGI/B&B, ESTATE DISASTROSA CAUSA CRISI E MALTEMPO



Girando per l’Altopiano valsassinese (tradizionale punto d’eccellenza nel panorama turistico del territorio) è facile capire come la crisi morda anche qui. Solo dove permane una clientela anziana e affezionata non si è risentito del calo denunciato altrove. L’ascensore in albergo resta comunque una discriminante per questo genere di turismo. Tornando ai motivi della "falsa partenza" estiva, non c’è molto da spendere, si sa, e l’altra componente lampante delle ''Alternative? Il mio albergo e' a posto, parliamone''. E Ballestrin si proponedifficoltà di questa stagione da dimenticare è il maltempo.

Approfondendo la situazione però si scopre che, a Barzio e dintorni ma non solo, il fattore climatico ha inciso negativamente solo negli alberghi che puntano su clientela giovane (e straniera, spesso le due caratterstiche coincidono) e che si ferma per meno di una settimana. In questo caso si parla di un calo di presenze anche del 40% rispetto a luglio del 2013.

Ben più sentite le perdite per chi alle stanze lega anche il ristorante: ovviamente col maltempo saloni vuoti. Si è arrivati alla situazione, confida un operatore dell’Altopiano, "di lavorare di più perché si può assumere meno personale".

Scendiamo in Centro Valle dove si "spera nel caldo a Milano…". Franco Sala, titolare dell’omonimo hotel a Introbio, dichiara che luglio è stato un disastro per via del tempo, già meglio l’inizio di agosto ma limitatamente a una quindicina di giorni. "Un po’ gli operai prima e gli standisti poi della Sagra, un po’ la nostra clientela ma alla fine qualcosina rimediamo – anche se ormai la stagione si riduce a poche settimane". E la promozione? "Guardi, si può fare tutta la promozione che si vuole ma quando piove gli alberghi non li riempiamo".

"Sta andando malissimo, sia per il maltempo di quest’estate sia per la crisi che indubbiamente c’è". Insoddisfatta Ivana Platti che gestisce l’albergo "Grigna" a Pasturo, struttura storica che "tiene solo grazie al fatto che abbiamo una clientela consolidata. Quello che manca è il movimento; poi Pasturo avrebbe tutto da offrire, è un posto bello anche se un po’ chiuso. Ma con panorami, passeggiate e quant’altro per tutti".

In controtendenza (ma su piccolissime dimensioni) un Bed & Breakfast, il "Lullaby" di Ballabio dove la padrona di casa Rossana afferma di non potersi lamentare: "In realtà siamo più o meno sui livelli dello scorso anno. Luglio è andato bene, con clientela tutta e solo straniera, discreta la prima settimana di agosto. Ma non facciamo testo perché abbiamo solo sei posti in tutto".

Accanto agli alberghi, a "piangere" anche un settore peculiare nel nostro territorio: quello dei rifugi. Al "Carlo Porta" ai Resinelli è preoccupato, ma in senso generale il gestore Claudio Trentani: "Se continua così, a fine stagione molti rifugi saranno costretti a chiudere già prima dell’inverno. E’ stato un inizio d’estate terribile. la gente non si muove in linea di massima, se poi deve salire in montagna ormai teme il brutto tempo e non arriva nessuno, perfino in importanti rifugi sulle Dolomiti". Ma non solo. La questione si allarga ad un tema ben più importante: il presidio della montagna. "C’è bisogno di un aiuto ai rifugi ed alle strutture in quota – conclude Trentani – perché se le cose non cambiano c’è il rischio concreto di perdere la presenza attiva dei rifugisti sul territorio alpino".

Male a tutti i livelli, insomma, tra maltempo e crisi economica. Ma non c’è solo questo: alcuni albergatori rilevano una totale mancanza di collaborazione e coordinamento. nel primo caso capita ad alcuni, a stanze esaurite, di mandare clienti in altri hotel; inoltre secondo alcuni operatori l’informazione del settore è in pessime condizioni: materiale scarso e soprattutto scadente ("fotocopie di lucidi", commenta amaro un albergatore di Cremeno), incompetenza linguistica, cartellonistica e mappe turistiche completamente assenti. Chi può si arrangia e fa da sé – clienti giovani e stranieri in particolare -, chi può farne a meno non si "sbatte" (ad esempio chi si basa sul mercato delle persone anziane).

Fin qui la prima parte della nostra inchiesta. La prossima puntata si spingerà in Alta Valsassina per poi provare a trarre qualche conclusione.

 

 

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