CHE DISASTRO LA VORAGINE: I COMUNI IN UNA SITUAZIONE ”KAFKIANA”



Di notizie ve ne sarebbero diverse, ma tutte ruotano intorno ad un unico concetto: la questione della voragine non si risolve. Anzi sembra quasi che nel più puro stile Kafkiano la situazione peggiori di giorno in giorno e il buio cali sempre più – mentre l’arrivo della stagione fredda con tutti i rischi conseguenti è lì, dietro l’angolo. L’inverno se ne frega delle discussioni, dei patti di stabilità, dei vertici a vuoto e delle parole al vento; il ghiaccio sulla "variante" o bypass che dir si voglia prima o dopo diventerà un pericolo reale mentre gli enti pubblici si rilanciano la palla avvelenata dei finanziamenti e delle competenze. E la morale è che la maxi buca apertasi a fine luglio resta dove sta.

Questo il senso. Poi i dettagli sono tanti, ma come detto del tutto secondari. Si potrebbe raccontarvi, cari lettori, dell’ennesimo vertice in Prefettura (ancora una volta a vuoto lunedì), della disperazione di sindaci e amministratori vari che si scontrano con il muro di gomma delle regole e dei lacciuoli per i quali – assurdamente – la Regione potrebbe elargire i 200mila euro necessari a far partire i lavori ma Cremeno dovrebbe averne a disposizione almeno 40mila (per legge). E il paese dove si è spalancata la voragine, pur trasferendo allo Stato vagonate di soldi per il "Fondo di solidarietà", risulta bloccato e non può mettere questi accidenti di 40mila euro per via del maledetto (diciamolo) Patto di stabilità. Uno pensa "Beh, potrebbe metterli qualche privato, una banca magari, un benefattore, una impresa…". Macché. C’è la legge, signori. Se qualcuno dà i soldi al Comune, il municipio NON PUO’ investirli essendo blindato dal fottuto Patto. Quindi niente 40mila, uguale niente 200mila dalla Regione.

I sindaci scendono a Lecco e vivono così la nuova esperienza allucinante. Tra Kafka appunto e Aspettando Godot (nel caso: attendendo i soldi che non arrivano e come il personaggio di Beckett non arriveranno mai, di questo passo).

E allora che fanno? Provano ad alzare la voce, in nome per esempio delle milionate di euro versate allo Stato centrale ma non restituite: "colpa" delle seconde case. Sì, è questo il problema: avete tante seconde abitazioni? E noi da Roma di quei soldi introitati dall’IMU non vi restituiamo nulla; anzi ve loi tratteniamo alla fonte sugli F24, così non si rischia che ve ne tenetre una goccia. Neanche se ne avete bisogno urgente, come per la voragine sulla Provinciale. E pazienza se i "vicini" tipo Pasturo dal Fondo di solidarietà si vedono restituire 70mila euro o Primaluna più di centomila. A Cremeno due dita negli occhi. E vale anche per gli altri.

Alzare la voce potrebbe servire? Forse sì, di certo il contrario, la prudenza e la dignità istituzionale finora non hanno dato frutti. E allora, dopo il consiglio comunale di ieri, Cremeno organizza un incontro pubblico con i cittadini, venerdì sera a Villa Carnevali di Maggio. Un posto difficile da raggiungere, oggi come oggi: al bivio, seguire il Patto di stabilità e occhio a non scivolare col Fondo di solidarietà.

 

 

 

 

 

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