ROGO DEL ‘CICLAMINO’: CONDANNATO SOLO L’INSTALLATORE DELLA STUFA



Rosa Antonia Invernizzi, originaria di Calolziocorte, era rimasta intrappolata nel "Ciclamino Park" di Crandola Valsassina dove era rientrata, forse per raccogliere degli oggetti: morì a causa delle esalazioni di fumi originate dalle fiamme. Assoluzione invece (la vecchia "insufficienza di prove") per il gestore della pizzeria-ristorante e marito della vittima Roberto Floreano, che doveva rispondere soltanto del capo di imputazione di danneggiamento.

Beri è stato inoltre condannato a pagare una provvisionale pari a 160mila euro (80mila a testa ai due figli dela Invernizzi che si sono costituiti parte civile nonché di 100mila euro per risarcimento danni alla società proprietaria dell’edificio dov’era situato il Ciclamino Park. In precedenza entrambi gli accusati erano stati sollevati dalla ben più grave imputazione di omicidio colposo.

La sentenza è stata emessa stamattina dal giudice del tribunale di Lecco Salvatore Catalano. Si chiude così il lungo procedimento penale legato al disastro del "Ciclamino", avvenuto il 19 dicembre del 2010,

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