INDAGINE ALLE BETULLE, LE PRIME REAZIONI DOPO L’OPERAZIONE ORDINATA DALLA PROCURA DI LECCO. PARLANO SCARPA, MALUGANI E SIGNORELLI



CASARGO – Sconcerto in Valsassina e dintorni dopo l’anticipazione di Valsassinanews che ieri ha pubblicato in esclusiva i dettagli dell’indagine avviata dalla Procura di Lecco a proposito della gestione del Parco Faunistico delle Betulle. Su ordine del PM Paolo Del Grosso, sono stati acquisiti numerosi documenti  nelle sedi dell’amministrazione provinciale di Lecco, della Comunità montana della Valsassina e nelle sedi dei Comuni di Margno e Casargo. L’operazione è proseguita ieri con un sopralluogo alla struttura naturalistica di Pra’ Cainarca effettuato dal Corpo forestale dello Stato unitamente al veterinario dell’ASL lecchese.

Inutile dire che quanto riferito dal nostro giornale ha messo a rumore ambienti diversi in Valle e nel capoluogo. Oggi abbiamo raccolto le prime reazioni di alcuni degli interessati. Il sindaco di Casargo Pina Scarpa non si sottrae all’intervista ed anzi da un lato conferma la “visita” degli incaricati del tribunale e dall’altro torna alla carica sull’occasione persa dalle Betulle e non solo. “Sì, abbiamo ricevuto la richiesta di acquisire la documentazione relativa al Parco faunistico ma devo precisare che non si tratta di  una questione seguita dal nostro Comune; il Parco è collegato all’osservatorio di Ombrega (quest’ultimo in territorio di Casargo, ndr) ma le carte richiesteci, riferite al centro delle Betulle, sono semplici delibere di approvazione di un progetto che ha gestito interamente la Comunità Montana. Non so su cosa verta l’indagine”.

“Personalmente – prosegue la prima cittadina dell’Alta Valle – ritengo che la mancata realizzazione completa di questi due progetti collegati rappresenti una grossa perdita per un intero comprensorio senza steccati, quello delle Betulle ma anche di Paglio e Giumello, località bellissime tutte raggiungibili in auto. In periodi come questo, con la neve che non si fa vedere, servirebbero alternative turistiche; mi sono battuta coinvolgendo anche esponenti della politica lecchese e nazionale, ma l’ottusità di qualcuno ha impedito lo sviluppo positivo di un’idea che rimane positiva, sebbene non operativa”. A domanda specifica, Scarpa preferisce non fare i nomi di chi avrebbe agito in modo “ottuso“, ma fa capire che gli ostacoli sarebbero stati posti “dal territorio”, dunque non troppo distante da Casargo.

betulle giuseppe maluganiDell’occasione persa parla anche il sindaco di Margno, Giuseppe Malugani. “L’idea attorno al progetto del Parco era ottima per tutto il comprensorio ma una serie di situazioni confuse hanno portato a questo punto. Per fortuna almeno l’osservatorio di Ombrega è ben avviato, invece alle Betulle ora è tutto fermo. Abbiamo un’area facilmente raggiungibile e una struttura d’accoglienza pronta all’apertura, con servizi igienici e connessione internet, ma ora dobbiamo aspettare che si chiarisca di chi siano gli animali, e quindi chi possa decidere sulla loro sorte. Per non disperdere idee e denaro versato il nostro obiettivo resta il parco didattico per le scuole. Una ‘conversione’ che prevede accordi con Regione e altri enti ma finché la situazione non si sblocca il comune non può far altro che aspettare”.

“Il sopralluogo di ieri è servito alla forestale per accertarsi della condizione dei cervi e del capriolo – spiega il sindaco -. Il comune di Margno in quanto proprietario ha le chiavi del recinto e sono stato chiamato per quello. Per lo stesso motivo è ancora il comune che continua a garantire cibo e assistenza agli animali selvatici. Per ora abbiamo un’accordo fino a fine marzo , e da quello che ci è stato detto poi verremo rimborsati perché sono spese che non ci competono. Invece non abbiamo più avuto notizie della KWA, la cooperativa che aveva in gestione il tutto, e con la quale non abbiamo avuto più contatti dalla lettera di aprile con la quale si è sfilata dal progetto. Anche questa storia della KWA non ci è chiara, come possa infatti da un giorno all’altro scaricare la responsabilità degli animali. E per fortuna che il comune ha voluto farsene carico”.

Rilevante, data la “paternità” del progetto faunistico complessivo, il ruolo della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera. Il presidente di oggi, Carlo Signorelli, conferma la “visita” ricevuta alla Fornace da parte degli inquirenti. “Martedì personale della Forestale ha richiesto e ottenuto delibere e determine che vanno dal 2002 fino al 2014. Il reato ipotizzato è quello di animalicidio e certo l’indagine seguirà il suo iter; dal canto mio posso dire che dal verbale di acquisizione risulta chiaro come tutte le delibere richieste sono antecedenti rispetto l’entrata in carica di giunta e consiglio odierni della Comunità Montana, che non hanno mai trattato la vicenda dall’inizio del loro mandato. I documenti acquisiti si riferiscono a tre precedenti presidenze, con delibere del periodo 2002-2009 e determine (quindi atti della dirigenza e non di indirizzo politico) degli anni che vanno dal 2012 al 2014″.

 

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