CORTENOVA, VOLONTARI AL LAVORO PERCHÉ L’ACQUA SCORRA



Sotto un cielo di un azzurro hollywoodiano e lo sfondo di montagne già innevate, tante, tantissime figure colorate, giallo, arancione, rosso, in misurato movimento, qua e là lingue di fuoco e dense colonne di fumo e una specie di drago giallo intento a brucare sulle sponde del torrente. Un Pioverna senza più l’aria torbida e minacciosa delle settimane scorse, quindi un quadretto suggestivo. Ma la realtà era un’altra e di gran lunga più apprezzabile.

Le figure che si muovevano nel letto del torrente, che lì si allarga e si divide in più rivoli tra piccole isole fluviali, erano i volontari della Protezione Civile nelle loro tute colorate, impegnati ancora una volta in quella quanto mai ammirevole operazione che è la pulizia degli alvei fluviali. E che si tratti di una iniziativa quanto mai logica e indispensabile lo hanno dimostrato con impressionante evidenza le recentissime  immagini  televisive sulle  conseguenze del dissesto idrogeologico in atto purtroppo in tutto il nostro Paese, dal Nord al Sud.

La Regione Lombardia ha opportunamente promosso l’iniziativa “Fiumi sicuri” , della quale VN e LN hanno già dato notizia in passato, chiedendo la collaborazione di Provincie e Comuni di tutto il territorio.  Per l’intervento di sabato 22 la Protezione Civile del Comune di Cortenova ha ottenuto l’appoggio delle consorelle organizzazioni dei Comuni valsassinesi di Pasturo e Taceno, oltre che di Ballabio e Imbersago,  le quali da anni danno un concreto contributo alle iniziative della Protezione Civile di Cortenova. Erano presenti anche quattro volontari dell’ANPAS  per i servizi di Primo Soccorso. Complessivamente  erano in campo oltre settanta volontari.

L’operazione si è svolta dalle 7 del mattino sino al primo pomeriggio, lungo un percorso che andava dal ponte di Prato San Pietro al ponte di Cortenova e oltre. Da notare che ambedue i ponti  poggiano su pilastri che tendono a bloccare i detriti trascinati dalla corrente e ad ostacolare di conseguenza il regolare deflusso delle acque. Il cantiere ha visto operare squadre composte ognuna da 5 volontari + 1 caposquadra, tutte coordinate dal capo cantiere Mario Spandri.  I compiti da svolgere erano quelli ormai noti, quali il taglio e l’asportazione dalle sponde  o dal soprassuolo  di alberi o cespugli secchi, irregolari o infestanti , la rimozione delle ramaglie e ahimè dei sempre ancora presenti  e incivili rifiuti, la ripulitura degli argini  e di tombotti, pozzetti, cunettoni e altro. Purtroppo la ricrescita della vegetazione è veloce, l’incuria nei confronti del territorio anche a monte e lungo il corso del torrente non accenna per ora a ridursi in misura significativa e l’inciviltà nel disfarsi dei rifiuti tende piuttosto ad aumentare. L’augurio è naturalmente che si torni alla cura del territorio, quella che noi amiamo attribuire ai nostri bisnonni e trisnonni.

E speriamo anche in una educazione responsabile per quanto riguarda i rifiuti. Ci vorrà del tempo prima che questo si avveri e si riesca davvero a  ridurre al minimo i rischi. Perciò è doveroso per ognuno di noi, spettatori di questo evento, esprimere un semplice ma grande ringraziamento  a tutti i volontari che hanno fatto  di questa giornata un faticoso, ma – ne siamo certi – gratificante omaggio ai nostri paesi, per la nostra sicurezza e tranquillità.

 

 

 

 

 

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