IL DOMENICALE DI R. B./IL SOLITO MAGNA MAGNA



Se la mia carne cibo ti sarà,
la mia pelle ti riscalderà
e sarà il mio fegato
che coraggio ti darà.
(Il dono del cervo – Alla Fiera dell’Est
Angelo Branduardi 1976)

.
Va bene, potrei cominciare con la pioggia. In fondo, è vero o non è vero che quando incontri qualcuno che conosci a malapena la prima opzione di contatto è il tempo?

balisio lago effimero in formazioneFa freddo, fa caldo, ieri ha piovuto, domani chissà. Ricordo uno che mi disse “chissà se ieri pioverà”: era solo confusione o una mossa ben studiata per mettere in dubbio le mie capacità intellettive?

Non lo seppi mai, e mai lo saprò.

Perciò, chissà se domani piovve, oppure dopodomani.

Intanto a giugno ci siamo bevuti 345 millimetri d’acqua, tanta, perfino troppa, e poi tutta insieme mica sparsa qua e là; dicono che dobbiamo abituarci e che sarà sempre peggio e, in effetti sono anni che va avanti così.

Eppure ogni volta che le nuvole decidono di annaffiare il nostro piccolo mondo ne succedono di tutti i colori, soprattutto nella vicina città ex capoluogo di provincia, dove se appena piove il caos sale sul trono e il Gran Ciambellano ha il suo bel daffare a tappare i buchi, altro che scortare Re Resegone il giorno di Carnevale o anche dopo Pasqua, tanto va bene lo stesso, della serie panem et circenses (toh, anche un po’ di latino, evidentemente mi sono montato la testa con la maturità di settimana scorsa).

Vedremo: intanto aspettiamo domani. Piovve o non piovve?

E la ruota, girò, girava, gira o girerà?

Propendo per “girano”. E non sto parlando di ruote.

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Qualche volta partecipo anch’io ai sondaggi di Valsassinanews. Non sempre, qualcuno mi interessa di più, qualcuno meno, qualcuno non capisco neppure perché lo mettano in linea, ma il Direttore sicuramente avrà le sue buone (anzi, buonissime) ragioni per cui non sto qui a discutere altrimenti mi licenzia e poi per scrivere i domenicali devo fondare “lapiovernanews”: unica uscita la domenica, unico articolo il mio. Sai che successo!

SONDA TURISMOLasciando perdere le bigolate e tornando ai sondaggi, ne ho visto uno prima dei ponti (parlo di quelli da calendario, non quelli che attraversano la Pioverna) e notato con piacere che il 50 % dei partecipanti ha scelto la casella “ben vengano, portano soldi”; certo, un buon 15% non sopporta i turisti e talvolta è difficile dargli torto.

Varda de chi, varda de là, Ambroeus, mett la frecia prima de fermass. Varda su, varda giò, Ambroeus, sona el clacson se te paset no.

A parte questi fenomeni, ogni turista è bello a mamma sua, per cui benvenuti, welcome, bienvenidos, wilkommen, hu?nyíng (cinese, chissà mai che capitino da queste parti i nuovi padroni dei rossonerazzurri).

Cosa volevo dire? E chi lo sa, mi sono perso.

Ah, giusto, i sondaggi. “Un male necessario” raccoglie il 6% dei consensi, mentre “Non siamo attrezzati” raggiunge quota 24%.

L’attrezzatura mi spaventa poco: il turista se la porta con sé e basta andare una mattina presto al ponte di Bindo per rendersene conto.

Risultati immagini per turisti sul piovernaMi spaventa di più quello che non si riportano indietro, di quello sì bisognerebbe parlare. Una volta c’erano le guardie ecologiche, adesso le vedo quando fanno i turni in Sagra a piantonare gli inermi fossili della Grigna quasi potessero risvegliarsi dopo migliaia di anni e mettersi a correre, volare o strisciare fra gli stand (però, caro socio Pucci, che idea: nel giardino del museo di Belfagor mettiamoci un Giurassic Parc, sai che successo?).

Quindi no guardie, no controlli, no educazione, no rispetto, si spazzatura: ben vengano, insomma (ci mancherebbe altro), ma anche ben se ne tornino alle loro case lasciando i posti bellissimi almeno così come li hanno trovati.

Vi è mai capitato leggere appeso in qualche cesso il cartello “È il posto più pulito in cui vorreste entrare”?

Bene, quando uscite, voltatevi indietro e agite di conseguenza. Che qua oltretutto il paesaggio è un po’ meglio del suddetto servizio.

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Preso prima dalla storia di Dubravka e poi dal mio esame di maturità con la pistola in mano, ho tralasciato colpevolmente di celebrare un evento bellissimo avvenuto in uno dei posti bellissimi più bellissimi che ci siano.

parco betulle cerbiatto okÈ nato un cerbiatto, và che bello, nel non parco faunistico del Pian delle Betulle. Forse, anzi sicuramente, la notizia più positiva da quando qualcuno ha messo in piedi quel baraccone sperperando palanche pubbliche italiane ed estere.

Come l’avranno chiamato? Non so rispondere per cui chiedo l’aiuto del pubblico. Qualcuno lo sa? No, perché se ancora fosse da battezzare personalmente lo chiamerei Amilcare in ricordo di un cervo che più cervo non si può, condannato a morte in primo grado senza essersi potuto adeguatamente difendere.

Niente corte d’appello, niente cassazione: a volte mi chiedo dove sia finito.

Sconsolato, penso sempre all’ultima domanda dei sondaggi, quella sulla quale di solito metto la simbolica qualunquistica croce.

Il solito magna magna.

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Vorrei chiudere qui ma non posso.

archivio13087.jpgPrima devo ricordare a me stesso e poi anche a voi che il 5 luglio prossimo si inaugura a Milano una straordinaria mostra antologica dedicata a Giancarlo Vitali e curata da suo figlio Velasco (ma sullo sfondo è nettamente percepibile la presenza anche della figlia Sara – www.giancarlovitali.com).

Un evento imperdibile, epocale addirittura, come si dice in occasioni come queste, che (lo prometto a Giancarlo e a tutta la sua famiglia) cercherò a mia volta di non farmi sfuggire.

Lo devo a lui ed al suo amico e coscritto Claudio che giovedì scorso avrebbe compiuto 88 anni.

Buona domenica.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti

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