PASTURO FUORI DALL’UNIONE DEI COMUNI DEL CENTRO VALSASSINA? SÌ, NO, FORSE… PARLA IL SINDACO AGOSTONI



PASTURO – Nel penultimo consiglio comunale di Cortenova, rispondendo ad un’interpellanza sullo stato del fondo cassa dell’Unione dei Comuni, il sindaco Valerio Benedetti ha fatto capire che i Comuni che fanno parte dell’Unione dovranno, entro la fine del 2015, fare delle scelte e adottare delle strategie perché le cose stanno cambiando; soprattutto, Benedetti ha prospettato “l’uscita” di Pasturo a dicembre e ha parlato di contatti in atto con i paesi dell’Altopiano per le gestioni associate.

Quanto di vero c’è in tutto questo? L’abbiamo chiesto al diretto interessato, il primo cittadino di Pasturo Guido Agostoni il quale non ha né confermato né smentito l’uscita dall’Unione del paese da lui amministrato, ma ha lasciato una porta aperta a questa possibilità.

Ecco l’intervista integrale al sindaco Agostoni.

Pasturo uscirà a dicembre dall’Unione dei Comuni e cercherà di mettersi d’accordo con altri comuni, soprattutto dell’Altopiano per le gestioni associate?

Con gli altri Comuni dell’Unione (Cortenova, Parlasco e Primaluna) stiamo valutando, col coinvolgimento anche di alcuni “esperti” sia a livello regionale che locale, quali prospettive possiamo darci. Sul tavolo, fra le altre, c’è anche l’opzione che Pasturo esca dall’Unione per concordare coi paesi dell’altopiano, in particolare con Barzio, la gestione associata di alcune funzioni tramite lo strumento della convenzione.

airoldiSe è vero che Pasturo ha intenzione di abbandonare l’Unione, Airoldi, il primo che ha preso questa decisione, seguito da Taceno con Marisa Fondra, avrebbe ragione: l’Unione è fallita o non è mai decollata?

La situazione è molto diversa: INSIEME stiamo cercando la soluzione migliore per tutti. E’ un percorso che come Sindaci aderenti all’Unione avevamo programmato prima delle elezioni, tutti d’accordo. Quando, dopo le elezioni, abbiamo esplicitato ai nuovi sindaci le grosse difficoltà in cui l’Unione si trovava, abbiamo anche condiviso di trovare insieme i correttivi e le soluzioni; il Sindaco di Introbio invece, viste le difficoltà, ha deciso di uscire senza discutere.agostoni

Come detto da lui stesso ha fatto i suoi conti ed ha ritenuto che uscendo dall’Unione avrebbe risparmiato.

E’ una scelta che ho rispettato ma non ho condiviso: penso che, anche in politica e nelle istituzioni, NESSUNO SI SALVA DA SOLO. Mi verrebbe da aggiungere questo: qualcuno ha sostenuto che l’Unione era sorta, nel 2001 (sindaci Eusebio Marconi di Introbio, Patrizia Dall’Ara di Primaluna, Luigi Melesi di Cortenova, Marinello Manzoni di Pasturo e Angelo Melesi di Parlasco, ndr) prevalentemente per interessi economici perché in quel momento era conveniente associarsi per ricevere notevoli contributi dallo Stato e dalla Regione. Fra l’altro il Comune capofila era proprio Introbio.

Per la stessa motivazione prevalentemente economica, essendo venuti meno la maggior parte dei contributi, Introbio ha deciso di uscire, mettendo in grossa difficoltà gli altri Comuni, soprattutto per quanto riguarda il personale che rimane in carico ai Comuni rimasti.

Probabilmente la metafora della cena (un gruppo di amici decide di fare una bella cena INSIEME e poi, con le scuse più diverse, qualcuno comincia a sfilarsi e solo chi rimane alla fine è costretto a pagare il conto) è indicativa: se ad esempio così come ha fatto Introbio se ne andassero anche Pasturo e Primaluna, i quattro dipendenti dell’Unione rimarrebbero in carico ai soli Comuni di Cortenova e Parlasco?

Penso che l’aggregazione fra Comuni debba basarsi prioritariamente su altre motivazioni, senza trascurare ovviamente, soprattutto di questi tempi, quella economica.

Del resto anche la nostra Unione ha costruito in questi anni, secondo me, servizi di eccellenza: cito come esempio il servizio sociale e il SUAP.

Non è tuttavia stata in grado (ma non voglio con questo esprimere giudizi né sugli Amministratori dell’epoca che penso abbiano sempre cercato di fare il meglio né tanto meno sugli operatori che hanno sempre svolto correttamente il proprio lavoro) di affrontare altri problemi: di fatto per alcune aree (Ragioneria, Affari Generali e segreteria ecc.) sono stati assunti dall’Unione degli operatori, creando per così dire una struttura parallela a quella dei singoli comuni, anziché concordare una più diretta collaborazione del personale già operante negli stessi Comuni. Una difficoltà peraltro evidenziata anche in altre Unioni di Comuni.

Forse, prima di fare la seconda domanda bisognerebbe chiedere ad Agostoni: perché lasciare l’Unione e non tentare di cambiarla dall’interno?

Come dicevo prima stiamo valutando quale scelta sia la più opportuna, non solo per Pasturo. Infatti con gli altri Sindaci dell’Unione stiamo lavorando bene e condividiamo il fatto che qualsiasi scelta sia fatta in accordo e soprattutto senza “far pagare il conto” agli altri, come purtroppo è avvenuto.

E’ chiaro tuttavia che l’abbandono di Introbio ha costituito per Pasturo una spinta verso l’uscita dall’Unione in quanto, anche dal punto di vista territoriale, è più difficile programmare connessioni essendo distanti (Pasturo si trova “isolato” rispetto ai Comuni di Primaluna Cortenova e Parlasco che sono invece fra loro contigui).

“Pasturo si sta confrontando con i Comuni dell’Altopiano per le gestioni associate”: perché l’Altopiano e non Primaluna o Introbio che sono paesi più “vicini”, solo per il fatto che se si sceglie di “abbandonare” l’Unione non avrebbe senso cercare di portare avanti le gestioni associate con loro (scelta coerente) o semplicemente perché Pasturo ha più convenienza a fare “accordi” con i paesi dell’Altopiano?

unioneQuesta è una bella domanda. Cerco di dare alcune motivazioni:

– certamente Pasturo ha più connessioni con l’altopiano, in particolare con Barzio con cui condivide tutto il fondovalle e le varie manifestazioni che, al di qua o al di là del Pioverna, di fatto coinvolgono entrambi i Comuni. Basti pensare alla Sagra delle Sagre, alle Giornate Zootecniche o al recente evento del Nameless, manifestazioni tutte che hanno un impatto significativo, non solo per la viabilità, sia su Barzio che su Pasturo;

– tradizionalmente sul “fondovalle” anche se in territorio amministrativo di Barzio hanno abitato e operato cittadini, aziende ed imprenditori di Pasturo; anche oggi diverse aziende agricole e commerciali hanno tali caratteristiche;

– Pasturo, come Parrocchia, fa parte della Comunità Pastorale con i Comuni dell’altopiano e anche storicamente la Parrocchia di Pasturo è sorta “staccandosi” nel lontano 1343 dalla Parrocchia di Cremeno;

– Pasturo aderisce alla Convenzione per la Scuola Media di Cremeno, frequentata anche dai ragazzi di Pasturo.

Le motivazioni quindi per associarsi con i Comuni dell’Altopiano non mancano: si tratta di valutare e concordare con loro quali funzioni possono prioritariamente essere gestite congiuntamente. Ciò non toglie tuttavia che alcune funzioni possano essere ancora svolte con altri comuni dell’attuale Unione. La discussione in atto, sulla quale siamo tutti impegnati e che dovrà necessariamente coinvolgere i Consigli Comunali e se possibile anche i cittadini, riguarda proprio le diverse opzioni e le opportunità che ciascuna di esse offre.

Intervista di Fernando Manzoni


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