CLAMOROSO/BANDO GAL: UN ERRORE COSTA 5,5 MILIONI ALLA VALSASSINA, RIENTRANO CAMOZZINI E LA CM “DI GIÙ”?



MILANO – La questione è talmente intricata che si rischia di dover semplificare per farla comprendere bene. Partiamo allora dai dati di fatto, per poi passare alle (possibili) spiegazioni. Si parla del famoso bando regionale sui Gal (Gruppi di azione locale, pubblico-privati) che aveva fruttato 5 milioni e mezzo alla cordata formata dalla Comunità Montana Valsassina con l’aggiunta dei Comuni di Mandello del Lario, Abbadia, Ballabio e Lierna e dalla CM di Gravedona (Valli del Lario e del Ceresio).

nordik ski giacomo camozziniAd agosto era stata diffusa la classifica con i primi 10 Gal ammessi ad un maxi finanziamento, e al nono posto c’era il progetto “valsassinese”. Tra gli esclusi invece, la Comunità Montana del Lario Orientale e Valle San Martino il cui assalto era guidato proprio dall’ex dirigente della “nostra” Comunità Giacomo Camozzini.

Fin qui le cose sembravano delineate: 10 Gal vincenti, altri cinque “fuori”.

Ora, poche ore fa, il ribaltone: una delibera firmata dal dirigente della Regione Lombardia Roberto Daffonchio “cancella” la graduatoria iniziale o meglio boccia tre dei dieci vincitori e di fatto ne riabilita altrettanti. Motivo, un errore tecnico estremamente complesso da descrivere e relativo alla composizione dell’organo decisionale all’interno dei nuovi Gal. In forza di questa incomprensione, che costerà oltre 18 milioni ai progetti “cancellati”, altre tre realtà scorrono verso l’alto e potranno così ottenere i famosi finanziamenti.

Ecco di chi si tratta (clicca sulle tabelle per ingrandirle):
gal-tabelle-nuove-classifiche

In sintesi insomma la nuova situazione “premia” tre soggetti molto pianeggianti e penalizza tre aree decisamente più montane. Compresa quella “Dei due laghi” che comprende la Valsassina.

Apparentemente, come detto, si tratterebbe di uno sbaglio di carattere tecnico, ma decisivo: in pratica le norme prevedono che in questi Gal non ci possano essere soggetti con oltre il 49% di diritto al voto. Nel caso della “nostra” società il Cda vede due rappresentanti pubblici e 4 privati mentre il capitale è nettamente in mano agli enti pubblici che avrebbero appunto ben oltre la metà del “peso”.

Non è chiaro chi e come abbia commesso l’errore – se questo effettivamente c’è stato – ma agli atti vi è la delibera regionale che “uccide” il progetto dei due laghi e fa passsare avanti quello della CMLO di Camozzini & C.

Inevitabili le ripercussioni politiche (a livello locale ma anche regionale) mentre è facile prevedere pure qualche ricorso o comunque un tentativo di chiarire la situazione per recuperare quei 5 milioni e mezzo cancellati con un solo, freddo atto ufficiale.

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