GALLI E L’OPERAZIONE DELLA DIGOS: ”SPERO CHE QUESTOMI POSSA RIABILITARE”



Abbiamo contattato Galli a Milano e l’ex capogruppo del Carroccio in consiglio regionale ha commentato a caldo (anzi: "caldissimo") l’indagine della DIGOS lecchese illustrata oggi in questura e partita proprio da una sua denuncia risalente a quasi quattro anni fa.

Vista la sua situazione generale, forse chiederle se è contento può apparire eccessivo…
"No no, sono invece soddisfatto di quanto è stato fatto anche perché queste cose le ho sempre contestate. E dico di più:  se sistemi come quelli che ho denunciato io non ci fossero, di certo la sanità costerebbe molto meno, a tutti".

Ci racconta come è andata?
"Guardate, i 15mila euro di cui si parla erano solo la prima tranche. In realtà la mazzetta che ho rifiutato (e denunciato) era di 400mila euro".

A cosa sarebbe servita?
"Si trattava di aiutare l’inserimento di Teleospedale nei venti nosocomi lombardi che all’epoca erano diretti da funzionari in quota Lega. Mi venne detto che grazie alla pubblicità che sarebbe passata in quella tv sarebbero saltati fuori i soldi, i 400mila che dicevo".

Che naturalmente non le sarebbero arrivati alla luce del sole…

"Certo che no, era una tangente vera e propria. Che ho rifiutato"

Ne è orgoglioso, immaginiamo.
"Sicuro. Anche perché le cose non finiscono qui, c’è altro su cui gli inquirenti stanno lavorando".

Non le pare strano che a quasi 4 anni dalla sua denuncia i fatti saltino fuori solo oggi?

"Se parliamo di giustizia ad orologeria certo si può pensare, perché tante vicende vanno in questo modo; ma nel caso specifico so come e quando si sono mosse le cose. Ogni tanto venivo aggiornato sugli sviluppi dell’indagine e la maturazione è arrivata evidentemente solo ora".

…dopo che un’altra inchiesta, quella sui rimborsi, ha visto anche lei tra i protagonisti.
"Chiariamo la situazione: a parte che come è noto ho rimborsato di tasca mia la famosa spesa per il matrimonio di mia figlia, andrebbe spiegato che nella realtà quel pranzo era stato pagato da mio genero. Ma queste sono altre cose e vedremo in futuro come si svilupperà il tutto. Non escludo sorprese su quel fronte, che credetemi è un autentico pasticcio.

In conclusione, tornando all’operazione "Vendemmia": come si sente ora che la questione è esplosa?
"Collegandomi all’inchiesta sui rimborsi, spero che questo mi possa riabilitare".
 

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