GIORNATA DELLA MEMORIA: PRIMALUNA OSPITA MARIA ROSA ROMEGIALLI



“Dai magazzini del campo effetti, il Canada, che si trova fra i crematori III e IV, sono portate via carrozzine vuote. Questo macabro corteo è  in fila di cinque ciascuna lungo la via che porta dai crematori alla stazione ferroviaria. Il trasporto dura oltre un’ora, anche i fantasmi dei neonati soppressi deve procedere come sempre. Quell’immagine mi perseguitava, quei fantasmi non avevano mai avuto voce, io non ero un fantasma, io ero di carne e di ossa, e potevo parlare a nome loro, sentii questo come un dovere e così nacque un mio progetto, che ho potuto realizzare..".

Maria Rosa Romegialli, sarà presente in sala per raccontare la sua storia, come testimone di un periodo buio per l’umanità e per presentare il suo libro, "Nato libero".

Valsassinanews ha intervistato Maria Rosa, ecco le sue parole: 
 
Quanto è importante al giorno d’oggi, tenere viva la memoria storica raccontando i fatti terribili successi nella seconda guerra mondiale in incontri come quello che si terrà a Primaluna?
Importantissimo ! Perché se non c’è MEMORIA non c’è CIVILTA’, ogni popolo prosegue  nella sua esistenza caricandosi della passata memoria e cercando,  sottolineo cercando, di non fare gli errori distruttivi passati . . .ma siamo sicuri che questi errori non si ripetono?
Maria Rosa con il presidente Ciampi
Personalmente ho partecipato a molti incontri sull’argomento, ma devo confessare che ho avuto una piccola delusione guardando la platea: la mancanza di giovani a presenziare le conferenze. Qui le domande sono due, a) perché i giovani sembrano non interessarsi a questo tipo di eventi. b) come fare a coinvolgere i ragazzi e ragazze avvicinandoli a questi momenti di storia reale raccontata dai propri protagonisti. 
 
Personalmente ho sempre potuto parlare a platee di teatri, università, centri culturali e sempre affollatissimi di giovani e di meno giovani. Ho avuto anche un’esperienza "speciale" con una classe di terza elementare dove le domande, precise e profonde, mi toccarono il cuore emotivamente . . .ero partita raccontando loro la mia storia come una fiaba, con un finale molto positivo, affiancandola con la storia dell’adozione del mio cane Luna presa, dopo molto vagare in città, e portata in un canile.
 
Augusta, la mamma di Maria Rosa
Qualche giorno dopo mi arrivarono a casa diversi disegni di questi bambini che illustravano la storia del mio cane, felici che avesse trovato una mamma, proprio come la mia storia . . .

I ragazzi delle superiori , al contrario invece, mi sono sembrati sempre più assenti e leggeri, allora io racconto sempre la mia storia collegandola anche alle mie ricerche, lavorando come un agente segreto, oppure mostrando loro "l’album della  famiglia Frank" . . . questo ha sempre un forte impatto essendo foto originali, poi finendo la storia di Anna e di Margot con la loro tremenda fine a Bergen Belsen.

 
Sono stata sempre appassionata di ricerche storiche, anche durante il periodo scolastico, ed ora questa mia passione mi ha aiutato a porgere agli altri la "vera storia" della guerra, che sempre è stata dominata da giochi sporchi da entrambi gli eserciti . . . meno male che possiamo raccontare anche la storia di eroici resistenti e di martiri.

 
La sua storia ha allo stesso qualcosa di terribile ma qualcosa di dolce e romantico. Come si sente chi come lei è riuscita a scampare ad un grande pericolo e oggi può raccontarlo a tutti?
 
Molto, molto responsabile perché sento di dover portare la mia testimonianza e di dare voce ai neonati e ai bambini che, dopo la categoria di vittime ebree (al giorno d’oggi ormai siamo a quota 7 milioni) registrano ben due milioni di vittime , fra bambini, ragazzi e senza contare coloro che non poterono mai nascere. Mi sono interessata specialmente dei massacri in Polonia, in Unione Sovietica e qui quasi mai ci fu una registrazione . . . per forza, il lavoro degli sterminatori doveva essere veloce e perfetto . . . termino sempre dicendo ai ragazzi di guardare, in una notte lucente, le stelle che occupano il cielo e lì vedono le luci perenni di coloro che non nacquero mai.
 
Anche Primo Levi, di cui ho avuto una lunga testimonianza di una signora che visse con lui la deportazione ma anche la vita dopo il ritorno a casa, si chiedeva sempre "Perché io sono qui e i miei compagni sono stati ridotti a polvere?".  
Il disegno di un bambino nel lager nazista
 
Temeva un rigurgito di nazionalsocialismo, era inseguito da fantasmi, finché una mattina si buttò nel vuoto delle scale.
La storia della mia nascita che io, a fatica ho ricostruito in 15 anni di ricerche angosciose, è giunta finalmente a termine ed essendo io stata accolta in una famiglia che mi adottò, e dove vissi sempre serenamente, mi porta a raccontare agli altri questa "mia favola personale" con gioia e pacatezza.    
  
Dalla fine della seconda Guerra Mondiale, i conflitti bellici nel mondo sono aumentati a dismisura. Non c’è continente dove non ci sia una guerra in corso. Morte, carestia, disperazione, dolore sono notizia di tutti i giorni nei telegiornali. Le chiedo di esprimere un semplice pensiero che possa trasmettere pace e speranza per le generazioni future. 
 
Penso che gli errori passati si possono ripetere ma fondamentalmente ogni uomo aspira alla pace e alla serenità, la speranza lo sorregge . . . questo è il suo baluardo.
 
 
 
Intervista esclusiva di Fernando Manzoni. Foto e info: www.mariarosaromegialli.it
 
 
L’ATTO DI NASCITA DI MARIA ROSA ROMEGIALLI
 
 
 

 

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