”NATA LIBERA” RACCONTA LA SUA STORIA E FA EMOZIONARE L’INTERA PLATEA



Duecento persone hanno riempito il cinema parrocchiale a Primaluna per ascoltare la testimonianza di Maria Rosa Romegialli, unica neonata italiana sopravvissuta ad un lager nazista.  Maria Rosa, con le sue parole ha fatto non solo emozionare la gremita platea ma è riuscita nell’intento di far riflettere i presenti già dall’inizio quando presentandosi ha ringraziato il poter essere tra noi, "perché se oggi sono qui è soltanto perché molte cose sono andate storte ma anche perché moltissime altre sono andate come dovevano andare",

La storia di Maria Rosa è senz’altro la storia di Augusta, sua mamma. Augusta, valtellinese di Morbegno era stata deportata in Germania nel 1943 dopo essere stata scoperta ad aiutare a dei piloti americani ad attraversare la frontiera con la Svizzera. 

Così è iniziata la triste avventura di mamma Augusta, che in terra tedesca ha sofferto un vero è proprio inferno, con continui spostamenti tra i campi di concentramento, lavori pesanti e perfino il triste episodio che ha marcato e cambiato la sua vita: la violenza sessuale da parte di un soldato tedesco.
 
Le conseguenze del triste episodio raccontato tra le lacrime da Maria Rosa Romegialli sono state, come lei stesso ha riferito, "un bene nel male, perché la bimba in grembo ad Augusta ero io".
 
Mamma Augusta è riuscita a sopravivere alle torture, alla fame e alla tristezza di vedere migliaia di essere umani scomparire, ma quello che portava con sé li dava le forze per andare avanti e per tentare, come alla fine è riuscita a fare, la fuga dal inferno tedesco.
 
Tutto è successo durante un bombardamento alleato, mentre lei si trovava in cucina. Le bombe hanno fatto scappare o ucciso i soldati che dovevano custodire i prigionieri e lei ne ha approfittato, lasciando il lager per cercare rifugio altrove.
 
Fu li che nacque Maria Rosa, in mezzo alle macerie, tra il rumore dei bombardieri che passavano sulla sua testa nel fumo delle case incendiate. Doveva chiamarsi "Nata Libera" ma è stata battezzata a Villach come Maria Rosa. 
 
Affidata ad una famiglia italiana, Maria Rosa per molti anni non riuscì ad avere notizie della sua vera mamma, Augusta Gusmeroli, ma grazie ad approfondite indagine da lei portate avanti, Maria Rosa è riuscita a ricostruire gli ultimi anni di sua mamma e i primi momenti della sua vita.
 
Una data rimarrà sempre nella sua testa, il 15 marzo 1945 quando venne alla luce, da quel momento in poi, Augusta e Maria Rosa continuarono la loro fuga verso l’Italia dove sono arrivate in condizioni disastrate ma con la speranza di poter finalmente trovare un po’ di pace per i loro cuori. 
 
Purtroppo, come ha raccontato Maria Rosa in questo intenso pomeriggio a Primaluna, mamma Augusta non fu creduta dai suoi stessi familiari i quali la ritennero fuori di mente e l’abbandonarono a se stessa, mentre Maria Rosa fu adottata da una famiglia molto affettuosa nella quale è riuscita a crescere tranquilla e serena. 
 
Augusta fu chiusa in un ospedale psichiatrico e morì improvvisamente un caldo giorno dell’agosto 1955, ma a ricordarla e far arrivare la storia di Augusta e sua figlia Nata Libera ci ha pensato proprio lei, "Nata Libera", la protagonista di questo pomeriggio, Maria Rosa Gusmeroli Risolini che dopo molti anni dei tristi fatti raccontati continua ad emozionare le platee con parole dolci e piene di amore verso chi ha dato alla luce una figlia in mezzo alla morte e la distruzione, chiamandola tra le lacrime, Nata Libera. 
 
 
 

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