“Certo ora abbiamo i tavoli pieni ma finché è mancata la corrente non potevo servire nemmeno un caffè” ­ così ci accoglie Chicco, titolare del locale annesso alla stazione di partenza della Barzio­Bobbio. “Ci troviamo a lavorare in un’enorme situazione di disagio, noi come tutti coloro che hanno a che fare con le piste da sci. La brutta figura però coinvolge l’intera
comunità barziese, quindi dobbiamo farci sentire tutti insieme”.

D’accordo con lui Domenico che è sceso a valle dopo aver chiuso il noleggio sci che gestisce in quota. “Disagio e impotenza. A voler essere ottimisti possiamo dire che almeno non è successo di domenica. L’assenza di corrente a Bobbio blocca ogni tipo di attività commerciale, niente illuminazione ma soprattutto niente riscaldamento. Per i rifugisti è anche peggio, loro rischiano di dover buttare i prodotti deperibili”.

Un paio di panche sono occupate dai maestri della Scuola sci Piani di Bobbio che sfumate le lezioni rimediano con un aperitivo in compagnia. “L’anno scorso abbiamo avuto il vento, quest’anno la corrente elettrica. Cosa possiamo fare?”.

Ma c’è anche chi tutto sommato la prende con filosofia. Daniele è arrivato alla stazione della funivia trovandola già ferma e ci confessa che una giornata di riposo forzato non gli dispiace affatto.

Giacomo e i suoi amici invece sono riusciti a prendere la cabinovia salvo poi restare appesi a metà percorso al momento del black­out.
“La cabina è ripartita dopo pochi attimi ma appena arrivati ci hanno riferito del problema e ci hanno invitato a tornare giù. Allora ho ritirato la tavola da snow che avevo lasciato a riparare e ci siamo avviati lungo la pista che riporta a Barzio così almeno possiamo dire di non esser venuti in Valsassina invano”.

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Fotoservizio di Cesare Canepari per Valsassinanews
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