Un conte valsassinese al raduno Elefantentreffen



La prima edizione risale al 1956 come raduno delle motociclette Zundapp -KS-601-Gespanne, le mitiche moto color verde militare utilizzate dall’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale. Mezzi questi soprannominati appunto "Elefanten" (nella foto) La storia cominciò con un gruppo di amici che sognava un raduno annuale di sidecar Zundapp: con il passare del tempo il raduno divenne un vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati prima di sidecar e poi di moto in genere. Negli ultimi anni, dal 1988, il luogo di ritrovo è fissato in Germania, precisamente nella foresta di Loh Thurmansbang-Solla, ad una sessantina di chilometri da Passau. In passato, luogo del raduno sono stati il circuito del Nürburgring e quello di Salisburgo. Queste riunioni in città sono state eliminate a causa dell’altissimo numero di partecipanti ed al conseguente disagio creato. Le temperature molto rigide, quasi sempre di molto sotto lo zero, la neve e le precipitazioni ne fanno una meta difficile da raggiungere in motocicletta o sidecar, particolarità che accresce il valore dell’impresa da parte dei frequentatori, aumentata anche dal fatto che l’organizzazione non prevede alberghi o camere attrezzate, ma solamente posti tenda. (da wikipedia)

Il ritrovo finale si raggiunge tramite diverse stradine ed è situato in una vallata chiusa su tutti i lati (presumibilmente potrebbe essere stata una cava, in quanto il fondo della valle è un grande piazzale in cui si trova una fontana, rigorosamente ghiacciata). Nella zona esistono solo piccole frazioni servite da alcuni negozi di alimentari. Il numero di motociclisti è sempre molto elevato, sull’ordine delle tre-quattromila persone, tutti in tenda o in capanne di tela e legno con stufa interna. Queste ultime sistemazioni sono per lo più di gruppi ben organizzati che rimangono in zona anche tutta la settimana. Il luogo di provenienza è da tutta Europa ed anche dai paesi baltici e dell’Est. 

Un viaggio in moto, cinque giorni tra neve, ghiaccio, tende, alloggi di fortuna ma anche amicizia, aggregazione, passione, motori, birra, vin brulè e le autostrade innevate. Un’avventura che ha davvero dell’incredibile. Il viaggio inizia alle 4:30 di una fredda mattina di gennaio, macinando chilometri; gli iniziali meno 5 diventano meno 15° C, rendendo più duro il procedere delle moto ma anche molto più affascinante il viaggio. La neve che sbatte sul casco ed i panorami mozzafiato imbiancati dei passi alpini evocano ricordi e ammirazione per questi coraggiosi motociclisti – tra i quali anche quest’anno c’era il valsassinese Dimitri Galperti (chiamato amichevolmente il Conte) appassionatissimo guzzista e amante dell’Elefante che ogni anno non risparmia la sua "Bimba" per avere il privilegio di partecipare allo storico raduno .
 

Tutte le foto sono di Dimitri Galperti.

Sotto riportiamo alcuni stralci del racconto dell’avventuroso viaggio:

"…Ore 4.30, suona la sveglia in camera mia,mi ricordo che per quasi tutta la notte non ho fatto altro che rigirarmi nel letto con la preoccupazione di non trovarmi la neve in strada.Un balzo felino e sono fuori dal letto,arrivo in cucina e prima di preparare la colazione do uno sguardo al panorama esterno,niente neve,eccellente,si parte alla volta della Germania…/…Salgo per andare a fare colazione mentre gli altri due sono già su ad aspettarmi,Pascal mi dice che il resto del gruppo è partito alle cinque per raggiungerci,speriamo che non trovino neve al S.Bernardino anche perché le previsioni non promettevano niente di buono.Finita colazione usciamo in strada per vedere il tempo,sorpresa,ci sono 20 cm di neve e un vento gelido che ti taglia la faccia,fortunatamente le moto sono coperte e al sicuro anche se una folata di vento ha staccato un pezzo di telo dalla mia,mi appresto a sistemarlo prima che possa peggiorare il tempo…/…Ci sediamo tutti intorno al fuoco mentre aspettiamo che cuocino le salamelle e si incomincia a parlare di cosa abbiamo fatto nell’annata,delle scorse edizioni passate insieme a questo raduno.Iniziano a raccontarci delle loro avventure i romani e dopo pochi minuti si comincia a ridere a crepapelle per via delle loro battute…/….Fermi al semaforo a Monza ci salutiamo definitivamente con Pascal,esce a Giussano,io do gas per arrivare a casa un po’ alla svelta,anche perché i miei genitori mi aspettano,arrivato a destinazione arriva mia mamma chiedendomi del viaggio,tutto bene rispondo,scendo dalla moto e mi infilo in doccia.Ormai è tutto finito,ho malinconia della Germania,peccato che è solo una volta all’anno l’Elefantentreffen. Ringrazio tutti quanti i miei amici,la Caberg per il casco e la Wolfman per la borsa serbatoio.Al 2011 Elefante…"

Chi fosse interessato al racconto completo lo richieda a invernizzi@valsassinanews.com

 

 

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