Caso Linkem-Comunita’ Montana: Denti risponde alle critiche



Egregio Direttore

Le chiedo cortesemente ospitalità per rispondere alla lettera inviata dal lettore sulla, ormai ben nota, vicenda Linkem. Il lettore dopo una serie di osservazioni e di domande rivolte ai politici locali conclude auspicando una risposta da parte degli Enti competenti che possa, in qualche modo, aiutare lui, ed i lettori, a capire l’intricata storia.

Da Presidente della Comunità Montana Valsassina non mi sottraggo all’invito anzi ringrazio il lettore dell’occasione che mi offre per spiegare, con serenità e trasparenza, le principali fasi del difficile rapporto con Linkem.

Prima però di rispondere alle domande poste penso sia opportuno fare uno  schematico riassunto di come si è arrivati a questo punto e perché!

    * 2005 Linkem vince un bando regionale per realizzare una rete a banda larga sul territorio della Comunità Montana. La gara è gestita in piena autonomia dalla Regione che predispone il bando, lo aggiudica ed affida i lavori. Alla Comunità Montana viene affidata la sola gestione dell’appalto (controllo sui lavori, liquidazioni parziali, collaudo e liquidazione finale)
Il bando prevedeva la realizzazione della rete e la successiva gestione per 6 anni

    * 2007 si concludono i lavori (in ritardo rispetto al calendario previsto) iniziano le prime prove di funzionalità (che fanno già emergere alcune problematiche tecniche)

    * 2008 si prosegue nella fase di sperimentazione che fa emergere ulteriori deficienze tecniche che riducono la funzionalità della rete. La Comunità Montana, su indicazione di Regione Lombardia, commissiona al Prof. Reggiani dell’Università di Pavia una perizia per verificare l’effettiva potenzialità della rete.

Il responso del perito è chiaro ed inequivocabile “il collaudo è positivo solo all’80%”.
La richiesta della Comunità Montana a Linkem è altrettanto chiara: adegui la rete ai capitolati d’appalto.
E qui inizia il contenzioso prima tecnico e poi legale: Linkem non riconosce la perizia legale, non intende potenziare la rete per raggiungere gli standard indicati, non si dimostra disponibile a sottoscrivere il contratto di gestione e, peggio ancora, senza formale concessione, prosegue nella attività di fornitura e di acquisizione clientela.

Conseguenza: la Comunità Montana  promuove causa legale per inadempimento contrattuale e sospende il pagamento degli stati avanzamento lavori ancora da liquidare.

Come si vede, da tutta questa vicenda emerge un fatto su tutti: la Comunità Montana è PARTE LESA e, al momento, non ha responsabilità specifiche (inutile accanirsi su di essa per colpe che non ha).

Chiarito e stabilito questo importante assunto veniamo quindi alle domande poste dal lettore.

1) Quanto è costata alla collettività questa operazione?
L’operazione è costata circa 1.150.000 euro di cui l’80% liquidato ed il 20% bloccato in attesa che si definisca la causa

2) Che fine faranno gli impianti dismessi?
E’ una domanda a cui oggi è impossibile rispondere, tutto dipenderà dalla sentenza.

3) Perché nessuno è stato chiamato a prendere il posto di Linkem?
Questo non è dovuto a questioni tecniche o economiche ma solamente legali.

A questo stadio del procedimento la Comunità Montana non è proprietaria della rete che resta, fino a collaudo avvenuto, in carico al soggetto appaltatore.
Questa condizione non consente alla Comunità Montana di disporre ed affidarla ad altri operatori.
Queste, e solo queste, le cause del nostro apparente distacco dal problema.

Abbiamo, in realtà, seguito e monitorato ogni istante, preoccupati ed impegnati a trovare una uscita giusta ed onorevole per tutti, con l’obiettivo di ridurre al minimo i disagi agli utenti, consapevoli tuttavia degli esigui margini di manovra (anche in termini di comunicazione) che le strategie processuali ci concedevano. 
 
4) Siete così sicuri che gli attuali operatori siano in grado di rispondere in tempi brevi alle centinaia di richieste di installazione, e che la qualità del servizio erogato risponda agli standard attuali?

Non sono sicuro, mentirei se dicessi il contrario, ma ad oggi non si vedono alternative. Confido tuttavia sulla capacità di reazione e di adattamento al nuovo che gli operatori di questo settore hanno per risolvere, in tempi ragionevoli, il problema.

5) Chi fornisce connettività alla Comunità Montana e quando ha cambiato gestore ?
Ma, onestamente alla luce degli altri problemi, questo quesito posto dal lettore mi sembra un problema veramente minore.
Se comunque può interessare dico che la Comunità Montana, da metà dicembre, a seguito di formale disdetta pervenuta da Linkem, ha provveduto a migrare verso la rete Eolo con la quale stiamo lavorando, tra l’altro, egregiamente.

A giorni farò la stessa cosa con il mio Comune di Parlasco.

6) I funzionari non hanno nessuna responsabilità?
La domanda mi sembra poco pertinente e, se associata alla successiva, mi da la sensazione che più che una ricerca di informazioni, in questo caso, stia cercando solo il pretesto per qualche piccola vendetta personale.

7) Sono gli stessi funzionari che hanno gestito le famose telecamere di Giumello e Barzio buie da anni?
Per i funzionari vedi risposta precedente.

Per il resto Le posso dire che ho già provveduto, proprio in questi giorni, a far fare una verifica su questi due apparecchi (montati circa dieci anni fa) per accertarne la funzionalità. Quelle di Barzio ormai sono ampiamente superate dalle telecamere installate dalla ITB mentre per Giumello stiamo valutando una loro riattivazione in collaborazione con una associazione turistica locale.

8) E se Linkem vincesse la causa…?
Come tutte le questioni soggette a diritto pubblico il controllo sui bilanci è demandato alla magistratura contabile (Corte dei Conti) che ha il compito di verificare e sentenziare in merito.

Spero di essere stato esauriente e di aver soddisfatto la legittima richiesta di chiarimenti; prima di concludere desidero fare un’ultima considerazione di carattere più generale

Da Amministratore ho sempre accettato la critica, è fisiologico e fa parte del ruolo, ma che bello sarebbe se, almeno quando si difendono cause con forte connotazione territoriale come nel caso Linkem, si riuscisse a fare squadra (Amministratori, cittadini, associazioni ecc.) per affrontare e difendere in modo unitario e compatto i propri Enti Territoriali.

E che bello sarebbe se, ad esempio il gruppo su Facebook, e tutti coloro che si ritengono danneggiati da questa vicenda anziché minacciare manifestazioni davanti al nostro Ente (che non risolverebbero assolutamente nulla, solo qualche copia in più di giornali venduti e nulla più) si facessero promotori di una forte e pubblica iniziative di protesta, per denunciare l’atteggiamento di Linkem?.

Anche questo significa servire, tutelare e valorizzare il proprio territorio.

Cordialmente
Alberto Denti – Presidente Comunità Montana

 

 

 

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