CHE FERITA SULLO ZUCCO ANGELONEE PASTURO HA ”TREMATO”



Il boato e la terra trema, dopo un po’ la sirena dei vigili del fuoco di Lecco. Ecco cosa hanno sentito ieri sera i pasturesi. La frana sullo zucco Angelone si è staccata dalla cima nel Comune di Barzio ed è arrivata a far danni (lievi) in località Moncucco. Ma è apparsa agli occhi di chi la stava cercando solo stamane con il chiarore del giorno. Partita dall’alto e incuneata nel bosco si trova nel versante di fronte a Pasturo, in una zona di confine: sopra c’è Barzio, sotto il Comune d’Introbio.

Scendendo, ha insaccato un tubo vicino alla sorgente Bobbia dove si trova un casello di captazione (in concessione alla Cademartori), il cui troppo pieno viene utilizzato anche dall’acquedotto introbiese. Per fortuna l’azienda casearia ha una autonomia di giorni perché si approvvigiona in altri tre punti, quindi quanto successo questa notte non ha influito sull’andamento della produzione. L’acqua in questione comunque non è un ingrediente dei formaggi, ma è utile al raffreddamento degli impianti. Anche per i rubinetti degli introbiesi non sembra ci siano problemi di sorta (il flusso è stato interrotto stamattina per non inquinare le tubazioni con terriccio e detriti).

Sul posto oggi si sono recati la responsabile dell’ufficio tecnico Manzini, i geologi della Regione e della stessa Cademartori per qualificare il fenomeno e controllare i livelli di pericolo della zona interessata. Tutta l’area dello Zucco Angelone comunque è geologicamente interessata da distacchi che come è successo la notte scorsa vengono ammortizzati dai boschi sottostanti; l’ultima frana di una certa consistenza si era verificata circa un anno e mezzo fa. Anche in quel caso non ci furono conseguenze, vista la natura selvaggia del luogo.

D’altra parte come dicono i nostri vecchi "Siamo in Val-sassi-na".
 

Testi e immagini copyright agenzia stampa Esseti Media

 

 

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