Crandola, trovata morta la donna dispersa. Una tragedia assurda



Non ce l’ha fatta Rosa Antonia Invernizzi, la 56enne di Calolziocorte che insieme al marito Roberto Floreano gestiva il ristorante-pizzeria Ciclamino Park a Crandola Valsassina. Dopo ore d’intenso lavoro da parte dei vigili del fuoco di Lecco e Bellano che l’hanno cercata tra un denso fumo e un calore altissimo, il corpo della donna è stato rintracciato all’interno del locale.

La salma è ora a disposizione delle autorità giudiziarie, sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso, se per asfissia, calore o schiacciamento sotto la struttura afflosciata. Poco importa ormai per il marito e la figlia, in attesa sul piazzale del locale, stretti nella speranza che la donna si fosse rifugiata nella resistente cantina che si trova sotto il locale.

Il fuoco provabilmente è stato sprigionato da una stufa a pellets, non si sa se per un malfunzionamento o uno scoppio, ora sarà l’autorità giudiziaria a chiarirne le cause. L’edificio, peraltro semidistrutto, è sotto sequestro.

Destino terribile per la caloziese: secondo alcune testimonianze come le altre tre persone che dormivano nell’edificio (marito e due dipendenti) appena ravvisato il pericolo era uscita dal luogo in fiamme.

Ma poi, per motivi ancora imprecisati, ha deciso di rientrare, forse nella speranza di domare le fiamme oppure nel tentativo di portare in salvo qualcosa o ancora per pudore, essendo semisvestita forse voleva trovare qualcosa di emergenza per coprirsi. Il marito ha invocato invano che uscisse, ma le urla sono state purtroppo vane. All’interno del locale una tenperatura che i pompieri hanno dichiarato essere di 400 gradi – tanto da costringerli a turni – e un fumo densissimo ostacolavano le operazioni. Poco dopo le 12 è arrivato sul posto don Brunello, parroco della zona. Entrato nel locale una volta spente le fiamme ne è uscito scosso. I familiari (c’erano il titolare del ristorante e la figlia) sono stati allontanati prima che i resti della donna venissero pietosamente ricomposti e portati fuori.

Scioccati i presenti, per una tragedia veramente assurda, specie considerando che tutte le persone presenti nell’edificio erano riuscite a mettersi in salvo. Il ripensamento è stato invece fatale alla 56enne.

Nell’incendio sono anche andate distrutte due automobili che erano parcheggiate davanti e dietro il locale: una Fiat Punto e una Opel Station Wagon, bruciate così come la maggior parte della struttura.

SOTTO: UNA DELLE DUE AUTO ANDATE A FUOCO E I FAMILIARI CONFORTATI DA DON BRUNELLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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