”MANCANO I DEFIBRILALTORI IN VALLE?” L’SCV NON CI STA E VA ALL’ATTACCO



"Non so se sorridere o altro – ci scrive Fulvio Tantardini – quando leggo locandine e articoli sulla mancanza di defibrillatori in valle. Allego alla presente mail inviata al presidente della allora Unione dei Comuni in data 31 luglio 2014, dove la nostra associazione propone la donazione di un defibrillatore con relativo corso ad ogni Comune dell’Unione. Totale 6 postazioni. Detto, pubblicizzato ai tempi ma scusate l espressione non ci ha cagato nessuno. Ora tutto ad un tratto proprio in concomitanza con la partenza di 5 progetti per altrettante postazioni dae (Introbio, Cortenova 2, Taceno e Primaluna) sembra che la valle non stia facendo nulla. Sentendoci chiamati in causa siccome le dette postazioni le stiamo mettendo noi e facendo i relativi corsi, si possono avere delucidazioni?!?!".

Il 30/lug/2014 16:24 "fulvio tantardini" ha scritto:

Buongiorno Renato mi permetto di inoltrare il progetto che mi preme offrire per l’unione dei comuni. Anche se siamo agli albori e non c’è nulla di ufficiale, mi piace tenere tutti al corrente di quanto succede in modo da avere chiara la situazione e analizzare al meglio le possibili soluzioni. (mi sono permesso di mettere i tuoi dati e breve descrizione del progetto naturalmente da modificare e sistemare)

In allegato c’è la scheda richiesta progetto che ho messo anche in calce nel caso l’allegato non fosse leggibile e le fotografie dei defibrillatori. (scheda che mi è stata fornita dalla centrale 118 di Lecco quindi anche loro più o meno sono al corrente di quanto sto proponendo e si sono resi disponibili per i chiarimenti e i dubbi del caso)

Questo secondo me è un passo importante e un significativo segno che la nostra associazione propone alla valle, in quanto utilizzeremmo le risorse che i cittadini donano tramite il 5 per mille non avendo per questo triennio esigenza di sostituire ambulanze o altri automezzi. La nostra presenza non vuole essere soltanto di assistenza passiva in caso di incidenti malori trasporti secondari, assistenza manifestazioni ecc., ma anche attiva, fornendo noi le attrezzature e gli istruttori  necessari per preparare i cittadini all’utilizzo dei defibrillatori, essendo la nostra associazione composta anche da 5 istruttori certificati 118 quindi pacchetto completo completamente gratuito.

In poche righe illustro lo scopo del defibrillatore dislocato nei comuni:
Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) se utilizzato nei primissimi minuti dall’evento, ovviamente accompagnato da una rianimazione cardiopolmonare di base (BLS), è l’unico presidio in grado di poter dare una risposta valida alla risoluzione di un arresto cardiaco.

Nei primi 4 minuti di mancanza di ossigeno le cellule del cervello iniziano a soffrire, a 8 minuti iniziano a morire, quindi di vitale importanza un approccio immediato da parte di chi si possa trovare sul posto.

Ogni anno una persona su 1000 muore per arresto cardiaco improvviso. La possibilità di sopravvivenza, senza un intervento tempestivo, diminuisce del 7/10% al minuto, mentre, attivando le procedure di cui sopra la percentuale diminuisce di 3/4% al minuto.

Ciò significa che la persona in arresto avrà il 75% di possibilità di sopravvivere se sarà presente qualcuno addestrato ad usare il DAE, che interverrà tempestivamente, contro il 3% di possibilità se si attenderà l’arrivo dei soccorsi senza fare nulla.

[…]

Mi auguro con tutto il cuore che questo progetto vada a buon fine e che serva anche per reperire nuove forze di volontari presso la nostra associazione che soprattutto nelle ore diurne abbiamo fortissime difficoltà nel coprire i turni essendo ormai pochi i "giovani pensionati" e pressochè nulli i giovani che danno disponibilità nelle ore diurne e il sabato e la domenica. Purtroppo al compimento del 70 esimo anno di età non si può più mettere piede sulle ambulanze, nè in emergenza, nè per trasporti secondari o assistenza a manifestazioni!, e i nostri volontari che ora fanno servizio diurno si stanno avvicinando al compimento del 70esimo anno di età e il non ricambio generazionale è allarmante!!! Ricordo che nel 2013 la nostra associazione ha fatto più di 500 servizi come emergenza 118 e circa 2000 come servizio di trasporto sanitario semplice. Il tutto solo ed esclusivamente con personale volontario e nessun dipendente, rispettando le rigidissime leggi regionali sul trasporto sanitario in emergenza e non.

Se dovessimo ricorrere all’assunzione di personale dipendente dal mio punto di vista, lo scopo per cui i soci fondatori nel 1982 hanno fondato l’associazione andrebbe perso e soprattutto le risorse finanziarie che ora sembrano considerevoli in quattro e quattr’otto andrebbero a scomparire con il rischio comunque di avere difficoltà nel coprire i turni e di gestire la convivenza tra dipendenti e volontari. I corsi sono lunghi e impegnativi ma dobbiamo insieme trovare una soluzione per sensibilizzare la popolazione a mettersi in gioco e a dedicare un po’ del tempo libero a questa importante realtà.

Aiutateci a reperire nuovi volontari, altrimenti non riusciremo ancora per molto a mantenere i ritmi di 2500/2600 servizi all’anno e soprattutto a garantire la nostra presenza che dal 1982 è di 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Ringraziando per l’attenzione rimango a disposizione e cordialmente saluto
Tantardini Fulvio
 

 

 

 

 

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