GIRA MILLE EURO AL FIGLIO, ORA RISCHIA UNA MULTA FINO A 50.000€. ANCHE IN VALLE UN CASO DI MAXI SANZIONE



PRIMALUNA – Un assegno di mille euro straccato dal padre al figlio per pagare i lavori alla casa, ma mancava la dicitura Non trasferibile o ora i due rischiano una multa salatissima. Il racconto arriva dal Centro Valle ma è solo una delle innumerevoli vittime che in tutta Italia si stanno unendo per chiedere una soluzione.

Spettabile Redazione, vi Riepilogo la mia personale situazione.
A dicembre 2017 mio papà, pensionato di 83 anni, come contributo per le spese di ristrutturazione del tetto della casa dove viviamo assieme, mi ha dato un assegno di 1000 euro utilizzando un vecchio blocchetto dove dimentichiamo di scrivere ‘non trasferibile’.

Lo scorso 13 marzo a mio papà il nucleo antiriciclaggio del Ministero Economia e Finanza gli contesta tramite una raccomandata l’assenza della dicitura NON TRASFERIBILE e gli è stata notificata con la maxisanzione di 6.000 euro per avere emesso l’assegno senza tale dicitura.
E per i prossimi giorni ne aspetto una seconda per me di altri 6.000 euro per averlo incassato senza la dicitura NON TRASFERIBILE. Si intenda che l’assegno non è mai stato girato a terze persone!!!

Questa è la mia storia personale ma vi assicuro che ce ne sono di ben più pesanti. Il problema è ben più grande. 

Lettera firmata

assegno-non-trasferibileEsiste infatti una pagina Facebook dove i cittadini cascati in questa situazione si confrontano e fanno pressione perché la legge cambi: MAXI-Sanzione-per-Assegno-privo-del-NON-Trasferibile.

La nostra ‘colpa’ è quella di aver utilizzato vecchi libretti degli assegni che giacciono nelle nostre case spesso da oltre un decennio e mancano del prestampato ‘non trasferibile’, – spiegano gli amministratori – Nessuno di noi sapeva dell’entrata in vigore del nuovo Dlgs, né della preesistente norma (con però ben altre sanzioni!!!). Il Dlgs del 21 novembre 2007 in cui siamo incappati è volto alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e finanziamento del terrorismo, è lapalissiana la nostra estraneità a tali attività, mentre è evidente l’errore compiuto in assoluta buona fede. La norma punisce il trasferimento, perciò è sanzionato il traente l’assegno e parimenti il beneficiario. La segnalazione dei nostri vecchi assegni è partita dalle nostre banche.

In questi mesi ci siamo battuti fino ad arrivare all’attenzione dei media. Ci siamo contati, nell’arco di pochi mesi siamo diventati qualche migliaio di cittadini.
Cosi abbiamo tratto qualche breve riflessione:
1) le banche hanno una corresponsabilità nella segnalazione del correntista ‘distratto’ ma non intervengono per prevenire l’illecito, sono parte in causa ma non vengono sanzionate.
2) la norma manca di alcuni aspetti formali al pari dei ns assegni. La violazione dell’art 49 comma 5 comporta la possibilità di oblazione col pagamento di 6.000€, per una sanzione compresa tra i 3.000 e 50.000 €. Il MEF invita il cittadino sanzionato ad esercitare l’oblazione (PAGARE 6.000€ entro 60gg) ma non commisura la sanzione. Insomma di che multa stiamo parlando nessuno lo sa, nemmeno il Ministero!

Martedì 27 febbraio è stata approvata alla Commissione Finanze della Camera, a firma dell’On. Boccadutri, la revisione delle maxi sanzioni che reintroduce il criterio della proporzionalità. Siamo ora in attesa del pronunciamento del Governo.

 

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