LITI NELLA NAZIONALE DI BOB, PROCESSO RINVIATO AL VALSASSINESE INVERNIZZI. INTANTO L’EX CT GLI CHIEDE 50MILA EURO



LECCO – Processo a un valsassinese al tribunale cittadino: si tratta del bobbista Ivan Invernizzi, 29 anni residente a Moggio, accusato di diffamazione per un commento sulla Nazionale di bob postato su Facebook nel 2014. Invernizzi accusava sul social di comportamento militaresco Antonio Tartaglia, all’epoca commissario tecnico del team azzurro.

Secondo l’avvocato del giovane, Giorgio Brambilla, si sarebbe trattato solo “di uno sfogo senza toni offensivi, semmai puntualizzazioni”.

Davanti al giudice Nora Lisa Passoni, la pubblica accusa sostenuta da Pietro Bassi ha ricostruito la vicenda che vede come parte offesa il 50enne Tartaglia, ex atleta professionista, olimpionico a Nagano 1998, e appunto già allenatore  della nazionale italiana di bob. Tra i testimoni sentiti oggi il responsabile del settore giovanile Roberto D’Amico che ha parlato così di Invernizzi: “Aveva buone doti ma non riusciva a emergere, anche per via del suo carattere. Escluso per scelta tecnica dalla lista di Coppa Europa, ha sbattuto la porta e qualche mese dopo  è apparso quel post su Facebook”. La difesa del moggese ha chiesto allora conto di un un presunto “scherzo sessuale” a danni di un’atleta del settore femminile e appunto dell’atteggiamento considerato militaresco di Tartaglia. Sia D’Amico sia l’altro atleta nazionale Simone Bertazzo hanno risposto di non essere “a conoscenza di fatti simili”.

Il dibattimento è stato aggiornato al prossimo 24 aprile, contemporaneamente si è aperta davanti al giudice civile  Federica Trovò una causa ancora da parte di Antonio Tartaglia con la richiesta di risarcimento danni pari a 50mila euro nei confronti di Invernizzi.

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