PRIMALUNA – Processo delicato, anche per la personalità dell’imputato, il 58enne di Primaluna G. B. accusato di avere ucciso a fucilate il suo Setter femmina da caccia Ambra, ritrovata nel greto di un torrente a Vendrogno nel gennaio del 2016.
Martedì nell’aula del tribunale a Lecco l’uomo è stato ascoltato e ha negato le circostanze: “Io le volevo molto bene – ha detto il cacciatore – era abituata a girare tanto da sola, quella volta non è tornata a casa, l’ha uccisa qualcun’altro”.
A deporre, anche il maresciallo De Vincenzo dei Carabinieri di Introbio che condussero le indagini coordinate dall’allora PM a Lecco Cinzia Citterio. “Abbiamo compiuto una perquisione nella casa dell’imputato, a Primaluna, rinvenendo sotto il suo letto un fucile da caccia”. G. B. ha dichiarato al proposito di “non aver utilizzato quell’arma dal 2005”.
Il processo è comunque tutt’altro che concluso e quasi l’intera vicenda ruota proprio intorno alla carabina impiegata per uccidere Ambra con 29 pallini. Si tratta di un fucile calibro 12 dal quale sono partiti i colpi che hanno centrato alla testa il povero Setter.
Il dibattimento è stato aggiornato a luglio per l’escussione di altri testimoni – e forse la sentenza non arriverà nemmeno in quell’occasione.
RedCro
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In copertina un montaggio di foto non collegate al caso specifico
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