MONDI MUSICALI A CONFRONTO: STANDING OVATION PER ROBERTO CUCINOTTA NELLA SERATA BARZIESE DELLA RASSEGNA ORGANISTICA



BARZIO – Prosegue con successo la 48ª Rassegna Organistica Valsassinese che dopo aver valorizzato l’antico organo Serassi di Primaluna, questo fine settimana sul Mascioni di Barzio ha dato luce ad aspetti inesplorati di due grandissimi autori quali J.S. Bach e W.A. Mozart. Merito del maestro Roberto Maria Cucinotta che a conclusione del concerto ha regalato un emozionante fuori programma accompagnando in una preghiera per la pace la voce della moglie, la stimata soprano Akemi Sakamoto.

Mozart e Bach: due autori monumentali nella Storia della Musica. Due autori che, con le loro opere, hanno portato la musica a livelli davvero notevoli. A questi due autori è stato dedicato il concerto tenutosi a Barzio, nella chiesa di S. Alessandro, sabato 27 luglio. A questi due nomi possiamo, però, sicuramente affiancare il nome di Roberto Maria Cucinotta, l’organista che ha tenuto il concerto e che, in due casi, ha elaborato o addirittura completato alcuni brani di Mozart. È il caso della “Orgel Suite K399”, dove ha completato la Sarabanda finale, aggiungendo una coda, e della “Konzertante Kirchensonate K336a”, trascritta dallo stesso Cucinotta da una suite orchestrale, con aggiunta di una cadenza finale. Entrambe le aggiunte, perfettamente nello stile dei brani, hanno impreziosito gli stessi di ulteriore bellezza, completando il discorso musicale.

Il concerto ha avuto il merito di mettere a confronto stili e mondi musicali: non solo quello barocco e classico, che forse era la cosa più attesa, ma anche lo stile italiano e quello tedesco, oltre ai mondi musicali che gli stessi autori hanno attraversato. Così, se la citata “Orgel Suite” di Mozart riecheggia, per sua stessa ammissione, lo stile di Händel, il successivo “Andante in fa maggiore K616”, dello stesso autore, porta lo stile verso un classicismo lieve e intenso nello stesso momento. Uno stile che torna, però, spesso alla polifonia, come nel caso della fuga dell’“Andante e Fuga in la maggiore K408”, dove la fuga finale, molto interessante, tra l’altro in la minore, è stata ripresa dalla sonata numero 29 K408 per violino e pianoforte.

Il confronto tra stile italiano e tedesco appare molto bene, invece, nella “Toccata Adagio e Fuga BWV564”, dove, come ricordava il direttore artistico della Rassegna Daniele Invernizzi, il fatto di essere in tre tempi, invece che nei classici due di toccata e fuga, è tipico dello stile italiano. L’adagio, poi, cambia completamente stile rispetto agli altri due movimenti, portandoci in un mondo musicale differente.

L’esecuzione del programma da parte di Roberto Maria Cucinotta è stata davvero pregevole, anche per la capacità, con grande equilibrio, di dare vita a tutte le sonorità del bellissimo organo Mascioni di Barzio. Deliziosa la conclusione, con l’”Inno alla Pace”, dello stesso Cucinotta, dove abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la bellissima voce della moglie Akemi Sakamoto, affermato mezzosoprano giapponese. In conclusione: una serata di grande bellezza musicale, che ha saputo anche aprire interessanti prospettive e offrire nuovi sguardi sulla musica e sul suo sviluppo nello spazio e nel tempo.

Contributo di Sergio Ragaini

 

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