SINDACI E AMBIENTE/PASQUINI: “ATTENZIONE MANIACALE AI CORSI D’ACQUA”. ARTUSI: “SENTIRSI COMUNITÀ”. CODEGA: “FORSE SERVE DISBOSCARE”



BARZIO – “Ringrazio la tempestività degli interventi di vigili del fuoco, Provincia, Regione, prefettura, carabinieri. Non ci siamo mai sentiti soli come Comune ed è stato importante. È stato bello vedere come i ragazzi abbiano capito la gravità della situazione e hanno deciso d’istinto di attivare la raccolta fondi, bello vedere come sono legati al territorio. Importanti le pro loco di Bellano e Vendeogno, grazie mille”. Parte dai riconoscimenti la sindaca di Premana Elide Codega intervenendo in Comunità Montana per fare il punto sul ritorno alla normalità dopo i violenti nubifragi di giugno e agosto.

“A Premana avevamo 35 situazioni gravissime, per 6,8 milioni di danni – prosegue la prima cittadina -. È impossibile che la Regione possa darci tutto nonostante lo stato di calamità. Questo poi è solo ciò che abbiamo recensito ma ci saranno altre cose che verranno fuori a lungo termine”.

“Gli ultimi sfollati sono rientrati il 2 agosto, quindi sul lato paese abbiamo fatto tutti gli interventi per mettere in sicurezza. Purtroppo si sono aggiunti altri danni il 6 e anche qui abbiamo avuto problemi in paese. Abbiamo comunque attivato il possibile per avere aiuto da Milano e Roma. I fondi donati sono però solo per la tutela del cittadino e purtroppo non per le strade pastorali, quindi non sappiamo se arriveranno anche aiuti per questi”.

“I dodici alpeggi di Premana hanno bisogno di continua manutenzione – spiega Codega -. Lungo le strade degli alpeggi ci sono attività che non potevano chiudere per le condizioni stradali, quindi abbiamo reso disponibili fondi comunali di somma urgenza per 150mila euro che però non sono ancora sufficienti per aprire tutte le strade. Forse è il caso di portare avanti anche interventi di prevenzione, come dei disboscamenti. Il bosco da qualche anno avanza trasformando tutti i pascoli. Con questi eventi calamitosi i boschi diventano un problema perché le piante sradicate fanno dighe nei canali che sono pericolosissime. Abbiamo un territorio talmente vasto e per questo serviranno tantissimi interventi” conclude.

Dopo Premana prende la parola il sindaco di Primaluna Mauro Artusi. “Anche io voglio ringraziare le parti che si sono attivate. Il nostro paese non ha avuto danni esterni ma solo la rete urbana. Tutti conoscono i danni che ci sono stati e gli enti sono interventi per gli abitati. Gli interventi ad oggi sono stati quantificati in poco meno di un milione di euro. La Regione è intervenuta ma seguirà un aspetto di ricostruzione notevole. Alcune strade sono in fase di ultimazione proprio in questi giorni. Abbiamo necessità di ricostruire acquedotto e fognature ma l’acquedotto non potrà essere rifatto come era prima perché costa troppo e bisogna studiare strade alternative”.

“È importantissimo – prosegue Artusi – l’aspetto psicologico, il sentirsi comunità. I fondi sono grandiosi e danno una grande forza psicologica, forse ancora più di quella economica. Cerchiamo di fare interventi per far sentire la comunità unita. Un punto importantissimo è il ponte medievale di San Rocco, simbolo di unione per tutto il paese. Abbiamo voluto intervenire per ciò che il ponte rappresenta e ora il ponte è pure più bello di prima. L’idea è quella di ripartire più forti e meglio di prima“.

“Grazie a tutti, da chi ha donato 50 euro alle decine di migliaia portate delle officine Melesi, un contributo immediato nello spirito dell’ingegnere Invernizzi. Proprio quest’anno c’era il 70esimo anniversario dell’esondazione del torrente Fus, mi auguro non riavvenga tra 70 anni” chiosa.

Noi abbiamo avuto due frane, 1 e 6 agosto, su due versanti diversi – prosegue Antonio Pasquini sindaco di Casargo -. Il primo agosto eravamo ad un evento per gli amici di Primaluna ed è scesa la prima fase. Mentre sistemavamo il primo evento, 5 giorni dopo un nuovo evento. È stato psicologicamente devastante. Noi avevamo l’esigenza di fare presto anche perché avevamo investito tanto nel turismo e non potevamo permetterci di perdere tutto. Adesso è essenziale fare nascere una cultura di rispetto dell’ambiente“.

“Noi vogliamo ripartire e nel momento di difficoltà abbiamo scoperto un grande senso di comunità. I casarghesi si sono rimboccati le maniche alla valsassinese, subito. Se non fossimo ripartiti subito avremmo perso per molti anni dei turisti. Ora dobbiamo agire su due piani, uno culturale, per far nascere una nuova mentalità di attenzione, manutenzione per l’ambiente altrimenti prima o poi tornerà. In secondo luogo serve una manutenzione dei corsi d’acqua con attenzione maniacale.  Oggi purtroppo questi eventi sono sempre più frequenti e violenti. Dobbiamo fare una prevenzione idraulica così che questi temporali e nubifragi possano essere sostenuti: in pochissimo fanno dei danni assurdi se non abbiamo infrastrutture adatte”.

G.G.

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