LE PIÙ BELLE LOCALITÀ PER ESCURSIONI DELLA VALSASSINA



Un inverno che sa di primavera quello di quest’anno: tempo soleggiato, clima piuttosto mite, neve quasi del tutto assente. Condizioni che consentono di ritagliarsi un momento per fare una passeggiata all’aria aperta, scegliendo anche mete dall’altitudine più elevata, che in questa stagione di solito vengono ritenute poco raggiungibili dai più, soprattutto per questioni ambientali e di esperienza. Bisogna però tenere a mente che, nonostante le temperature nell’ultimo periodo lascino intuire il contrario, non è ancora primavera e quindi le giornate non si sono ancora allungate, per cui è bene scegliere percorsi non troppo lunghi e calcolare bene i tempi per non rischiare di rientrare col buio.

È importante, oltre optare per un percorso idoneo alle proprie capacità, dotarsi di abbigliamento e attrezzatura corretti, onde evitare spiacevoli inconvenienti che potrebbero rovinare la gita nella migliore delle ipotesi, o persino mettervi in pericolo.

La Valsassina: un’oasi tra Grigne e Orobie

Uno dei luoghi in cui fuggire per staccare dalla città e organizzare passeggiate è la Valsassina, valle in provincia di Lecco raggiungibile con facilità da Milano e Bergamo. La sua posizione favorevole tra il gruppo delle Grigne e le Prealpi Orobie la rendono una meta ideale per immergersi nella natura: difficile classificare la bellezza dei sentieri, delle cascate e dei pascoli che la compongono.

Durante l’inverno la Valsassina è molto apprezzata per gli impianti sciistici, più prossimi alle città rispetto ad altri, anche se quest’anno per via della mancanza di neve sono molto gettonate le escursioni, complice la presenza di una vasta scelta di cammini adatti a differenti livelli di allenamento. Percorrendoli si potranno trascorrere momenti intensi e allo stesso tempo di relax in un ambiente unico.

Escursioni e trekking in Valsassina: alcuni suggerimenti

Una passeggiata semplice e adatta alle famiglie è quella che da Baiedo (frazione di Pasturo) va fino al Rifugio Riva, itinerario che presenta una prima parte in salita in mezzo al bosco, dopo la quale si raggiungono i Piani di Nava, sui quali si snoda un sentiero pianeggiante che porta direttamente al Rifugio (m 1022). In alternativa, una volta raggiunto il pianoro, si può deviare verso sinistra per la Chiesa di San Calimero, dai caratteristici colori bianco e rosso.

Chi vuole cimentarsi in un’escursione più impegnativa, può partire dai Pian dei Resinelli fino al Rifugio Rosalba, situato in posizione panoramica sul Lago di Como e la Grigna settentrionale. Basterà imboccare via delle Foppe e seguire il sentiero n°9 che si addentra nel bosco. All’inizio il percorso è pianeggiante con qualche saliscendi, dopodiché il panorama si apre e i pendii si fanno più ripidi, in un cammino suggestivo fatto di distese erbose e guglie calcaree sparse qua e là, fino all’ultimo tratto in salita per il Rifugio Rosalba.

Ai piedi del Grignone c’è invece un percorso che conduce ai prati del Pialeral e al Rifugio Antonietta partendo da Balisio. Il primo tratto si svolge lungo una strada agrosilvopastorale, poi si prosegue su un sentiero con pendenze moderate fino all’Alpe di Cova, mentre l’ultimo tratto per raggiungere il ristoro è ancora su strada.

Passeggiate in montagna: l’abbigliamento corretto

Soprattutto in questo inverno atipico, è importante dotarsi dei giusti capi di vestiario e della giusta attrezzatura per andare in escursione.

Imprescindibili gli scarponi, meglio se alti, ma vanno bene anche degli scarponcini, purché in gorotex e con la suola in vibram, che vi aiuteranno a non scivolare su insidie come acqua, fango o ghiaccio. A questo proposito, un accessorio da tenere sempre nello zaino da trekking sono i ramponcini: anche se la neve stenta ad arrivare, è possibile incontrare nelle zone poco battute dal sole dei tratti congelati, che con il loro supporto si riusciranno a superare in tranquillità. Per distinguervi dagli altri escursionisti potete optare per uno zaino personalizzato. Agli scarponcini vanno abbinate delle calze tecniche, capaci di garantire una perfetta aderenza tra il piede e la scarpa, mantenendo l’isolamento termico e contrastando la sudorazione.

Anche se non vi serviranno, non saranno di alcun ingombro se li porterete in uno zaino multitasche, funzionale a riporre tutti gli oggetti utili alla camminata, tra cui il frontalino, una sicurezza in più nel caso in cui decidiate di tardare l’orario di rientro. Da non dimenticare inoltre la borraccia termica: indipendentemente dal fatto che vi fermiate a mangiare in un rifugio o meno, è fondamentale rimanere idratati durante tutto il percorso.

Nella stagione invernale, particolare attenzione va prestata alla testa, parte del corpo più soggetta ad altre alle intemperie, riparabile con una cuffia tecnica o un passamontagna oltre che col cappuccio della giacca; così come le mani, messe a dura prova dal freddo, necessitano di guanti.

La frase “vestirsi a cipolla” è nota a tutti, ma pochi si fermano a riflettere sul vero scopo che ha quest’azione. Lo strato base a contatto diretto con la pelle viene chiamato abbigliamento base layer, ed è composto da capi intimi termici che veicolano lontano dal corpo il sudore prodotto durante il movimento, fino a farlo disperdere verso l’ambiente esterno. Il mid layer o zona centrale è occupato dalle felpe tecniche o dai pile, dai tempi di asciugatura molto rapidi e caratterizzati da elevata permeabilità all’aria. L’ultimo strato ha il compito di combattere gli agenti atmosferici, e per questo viene chiamato guscio impermeabile, composto da giacche softshell che seguono gli spostamenti del trekker o giacche hardshell, dalle prestazioni più elevate in termini di traspirazione e leggerezza. Infine, per la parte inferiore del corpo, sarà sufficiente munirsi di un paio di pantaloni tecnici.

 

I "SONDAGGI" DI VALSASSINANEWS

FUSIONE IN CENTRO VALLE: INTROBIO DEVE ENTRARE?

Vedi risultati

Loading ... Loading ...

LE NEWS DI VN GIORNO PER GIORNO

METEO VALSASSINA




VN SU FACEBOOK