PASTURO, QUANTO SARÀ ALTO IL ‘CAPANNONE GALPERTI’? IN CONSIGLIO COMUNALE PER FARE I CONTI



PASTURO – Depositata dalla minoranza comunale di Pasturo una mozione sull’altezza del nuovo capannone che ospiterà alcuni settori della ditta Galperti di Cortenova. La questione in Consiglio Comunale va avanti da mesi ma è forse passata in secondo piano a causa della più “accattivante” discussione sul supermercato che vorrebbe insediarsi in capannoni fatiscenti nella piana di Pasturo.

A maggio il capogruppo di minoranza, Marinello Manzoni, architetto, espresse dubbi sulle basi di calcolo utilizzate dai tecnici per stabilire l’altezza della nuova struttura che sorgerà nell’area ex Agostoni. Diversa la posizione del primo cittadino, Pierluigi Artana, che dichiarò di dare fiducia ai professionisti incaricati, mentre il capogruppo di maggioranza Guido Agostoni propose di sottoporre la segnalazione della minoranza alla Conferenza dei Servizi che sarebbe stata convocata da lì a poco.

Superata l’estate, Manzoni torna sull’argomento per chiedere al sindaco di informare l’assemblea sullo sviluppo della querelle la quale, incentrata su numeri e calcoli, dovrà giungere a una conclusione inconfutabile. Un primo punto intanto lo ha messo in chiaro la Comunità Montana specificando che la competenza sul tema è esclusivamente del Comune.

“Nella Delibera di Consiglio – scrive Manzoni nell’interrogazione – si prospetta l’adozione di una deroga nella misura di 10.40 m (rispetto ai 9.00 correntemente assentiti) in luogo dei 9.25 m che, al massimo, le tavole di progetto inoltrate indicano come massima altezza rispetto alla quale possa eventualmente esser richiesta la deroga. Dove insiste – si chiede – il principio di legittimità su cui basare la deroga, se non nell’abbaglio interpretativo in cui paiono essere incorsi tanto l’istante che chi era delegato al controllo dell’istanza?”

“E se abbaglio c’è stato, considerato oltretutto che tale “eccesso di deroga” (10.40 m di altezza massima) in futuro potrebbe portare ad ulteriori nefasti effetti, in quanto ogni possibile nuovo istante, nel rispetto di fondativi ed irrinunciabili criteri di congruità ed eguaglianza di giudizio che devono caratterizzare ogni pubblica azione e giudizio, potrebbe parimenti richiederne l’applicazione in occasione di progetti parimenti sforniti di fondati incontestabili motivi, non è forse meglio e doveroso avvedersi per tempo e procedere al ritiro/annullamento di pronunciamenti, atti e delibere affette da siffatti vizi irrimediabili e, oltretutto, inutili?”

Se la matematica non è un’opinione la vicenda si concluderà nel prossimo Consiglio Comunale.

C.C.

 

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