L’INTERVENTO: “SULL’UNICITÀ DEL ‘MUU’, MUSEO DEL LATTE E DELLA STORIA DELLA MUGGIASCA DI VENDROGNO”



Giovedì 13 ho seguito con interesse la conferenza proposta nell’ambito delle iniziative dell’associazione La Fucina.

Il prof. Michele Corti ha presentato un excursus sull’arte casearia Valsassinese, legata alla tradizione della transumanza stagionale dei bergamini tra cascine di pianura e pascoli di montagna, mostrando anche una carrellata di immagini di casere in disuso e fatiscenti.

L’incontro si è svolto a Maggio dove sorgono alcune interessanti ed antiche casere per le quali l’esperto auspica una riqualificazione non solo per fare memoria di questa arte, ma soprattutto per valorizzare lo straordinario “distretto del formaggio” ancora oggi attivo in Valsassina.

La serata mi ha portato a confermare l’importanza dell’operazione culturale che ha visto nascere il MUU Museo del latte e della storia della Muggiasca, che da pochi giorni ha festeggiato il suo quindicesimo compleanno.

Pur essendo in Valsassina, la Muggiasca è sempre stata un’area marginale nella quale la transumanza stagionale era realizzata all’interno del territorio di Vendrogno, con l’utilizzo degli alpeggi comunali da parte di associazioni di allevatori locali. Non grandi allevatori, ma famiglie con uno o due capi che dall’inizio del Novecento avevano creato latterie sociali per la trasformazione in formaggi utilizzati ed eventualmente commercializzati sul territorio.

Formaggio tipico era il cosiddetto “magro”, ed il nome è un programma: in famiglia si consumava questo prodotto sgrassato il più possibile per poter produrre il burro che veniva venduto ai villeggianti o al mercato di Bellano per racimolare qualche soldo con cui acquistare ciò che non si poteva autoprodurre.
Un mercato marginale, quindi, rispetto a quello sviluppato in altre aree Valsassinesi.

E le casere? Anche queste molto piccole, presenti nelle frazioni e ora in condizioni pietose, così come cadenti sono quelle antiche degli alpeggi. Qui, fortunatamente ma non si sa fino a quando, sono ancora attive le più recenti strutture, risalenti agli Anni Settanta, gestite dai caricatori d’alpeggio al giorno d’oggi provenienti dalla Valtellina.

In Muggiasca erano presenti tutte le condizioni perché queste realtà sparissero e l’attivita’ casearia vendrognese evaporasse nell’oblio. Invece si è realizzato un visionario progetto di memoria e valorizzazione della storia locale con il restauro dell’edificio che ospitava la latteria sociale di Vendrogno quale sede di un museo tematico, unico in provincia, dedicato alla lavorazione del latte. Una casera marginale il cui recupero può essere di esempio per le “sorelle maggiori” valsassinesi dalla fama internazionale.

Il MUU di Vendrogno – Bellano, è un piccolo gioiello che molti devono ancora scoprire.

Wilma Milani

 

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