ALBERGHIERO. DA MARCELLI GLI AUGURI AL NUOVO DIRETTORE: “MA SULLE FUSIONI OCCORRE RIFLETTERE”



Tempo fa avevo letto che il Direttore Cimino lasciava la direzione di APAF per cogliere le opportunità professionali ripresentate anche a seguito dei risultati ottenuti a Casargo. È doveroso ricordare che gli innegabili risultati ottenuti a Casargo sono il frutto del lavoro di tante persone del CFPA, della fiducia degli operatori del settore, degli sponsor, oltre che del Direttore. Purtroppo alcuni traguardi importanti non si raggiungono da un po’ di tempo e la cruda e difficile realtà con la quale l’attuale consiglio di amministrazione si deve confrontare è nei numeri e nei fatti.

Recentemente ho letto che è stato fatto un bando per l’assunzione del nuovo Direttore e che il primo punto del bando richiamava l’art. 14 dello statuto di APAF che esplicitava le competenze, le responsabilità legali e gestionali che attengono al Direttore. I fatti dicono che è stata la “due diligence” del novembre 2022, affidata a professionisti esterni che ha “stimolato le attenzioni” evidenziando le criticità che hanno confermato il deficit di alcuni bilanci risanati grazie all’erogazione di consistenti risorse pubbliche da parte della Provincia di Lecco.

È bene auspicare che l’impiego di risorse pubbliche, gli interventi strutturali, l’arrivo del nuovo Direttore (che saprà essere un leader “per servire gli altri e non per servirsi di loro”), i nuovi percorsi formativi agricolo/caseari e le recenti iniziative (lodevole quella sulla celiachia), possano superare le difficoltà derivanti da pregressi fattori e ricreare le condizioni per riproporre certezze e stabilità che il CFPA si merita al fine di garantire un sereno e qualificato percorso professionale e formativo per gli alunni della scuola professionale di Casargo.

Ciò detto, augurando un buon lavoro al nuovo Direttore, a tutto il personale, al consiglio di amministrazione e a quanti, pur con ruoli diversi, continueranno a sostenere il CFPA di Casargo, bene prezioso per il nostro territorio, corre l’obbligo di una riflessione in merito a possibili fusioni o un progetto molto simile con istituti della Valtellina (come recita V.N.) stante la storia, le competenze e l’autonomia di APAF che il Presidente Silverij dovrebbe rivendicare superando le appetibili risorse economiche da gestire con progetti e consulenti pronti a intervenire su tavoli più o meno interscambiabili.

Ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.

Nunzio Marcelli
presidente del consiglio di amministrazione di Apaf 2015-2018

 

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