RUBRICA “RACCONTI BESTIALI”, TERZA PUNTATA: L’OLFATTO NEL CANE



VALSASSINA – Terza puntata della nuova rubrica dedicata al mondo degli animali – in particolare (ma non solo) quelli che ci sono più vicini e fanno proprio parte delle nostre famiglie.

RACCONTI BESTIALI è uno spazio quindicinale che ogni due settimane ci accompagna alla scoperta dei nostri amati cani, gatti e altre creature da comprendere per apprezzarle al meglio. A cura delle veterinarie Rosa Gorio ed Elisabetta Mariani.

La terza uscita della rubrica riguarda ancora i migliori amici dell’uomo: i cani.

 

RACCONTI BESTIALI – terza puntata
L’OLFATTO DEL CANE

La scorsa volta abbiamo parlato delle marcature nel cane e vi abbiamo raccontato un po’ del suo potente naso, ma vediamo da vicino anche com’è fatto, perché anche la forma ha i suoi perché!

Cose da sapere sull'olfatto del nostro cane|Frontline

Inutile tentare delle comparazioni: già a prima vista ci rendiamo conto di aver a che fare con uno “strumento” molto diverso dal nostro naso.

L'olfatto del cane: iniziamo con il mantrailing su Dogsportal!Le sue narici hanno una conformazione differente dalla nostra e sono molto mobili. I cani riescono ad inspirare aria anche dalla porzione laterale attraverso una fessura che è la continuazione delle narici stesse. Il tartufo viene tenuto umido dal cane leccandolo, sia per favorire la termoregolazione (i cani non hanno ghiandole sudoripare sparse su tutto il corpo, come noi), sia per facilitare la cattura delle molecole odorose in sospensione. È privo di peli e la cute è molto spessa con un tipico disegno a pavé: non è, e non deve essere liscia (la perdita del disegno a pavé può essere indice di una patologia, nel caso meglio consultare un medico veterinario).

Ma se l’esterno è così diverso.. vi accompagno dentro, nel luogo magico… siete pronti?

Prima di tutto vi presento i Signori Recettori: sono delle strutture biochimiche che, come dice la parola, “ricevono”, ma ricevono solo determinati ospiti, cioè determinate molecole perché sono organizzati per avere un’alta specializzazione, quindi quando l’aria entra dalle narici i diversi recettori raccolgono e catturano le diverse molecole affinché queste possano dare “un’immagine” di ciò che il cane sta annusando.

Proviamo a parlare anche di numeri, così ci possiamo fare meglio un’idea di cosa stiamo parlando. Sapete quanti recettori abbiamo noi esseri umani? Circa 6 milioni di 12 tipi diversi, e i cani? Ecco qui possiamo avere il famoso “effetto wow”, i cani ne hanno 300 milioni di 543 tipi diversi, questo significa che il loro mondo di odori noi non ce lo possiamo nemmeno immaginare!

Grazie a questo alcuni soggetti sono impiegati nella ricerca di esplosivi, nell’individuare marker tumorali, nella ricerca di persone disperse e in moltissime discipline legate alla protezione civile.

One burning question: What is it like to be a dog? | Colorado Academy NewsLa dottoressa e ricercatrice Alexandra Horowitz (nella foto a sinistra da coloradoacademy.org) nel suo libro “Questione di naso” (Ed. Sonda 2018) spiega che i cani sono in grado di rilevare tracce di esplosivi di un picogrammo, ossia un millesimo di miliardesimo di
grammo, si avete letto bene, è una quantità per noi impensabile!

Anche il modo di annusare ci distingue, perché noi quando ci chiedono di annusare qualcosa, ad esempio quando siamo nelle profumerie e ci spruzzano una fragranza sulla mano per testarla, oppure quando degustiamo un vino e prima di metterlo in bocca lo annusiamo per carpirne le note odorose, facciamo un lungo inspiro e l’aria entra poderosa nelle nostre narici. Per i nostri amici cani invece la modalità è diversa, prima espirano poi inspirano, questo per circa 3/7 volte molto velocemente, questo perché l’aria che fuoriesce dalle narici colpisce la superficie piena di odori e le molecole si sollevano nell’aria diventando più disponibili, per essere questa volta inspirate in quantità maggiore e avere più possibilità di raccogliere tutti gli odori disponibili.

Una breve riflessione sull'origine della coscienza - Giorgio VallortigaraUna cosa molto curiosa che riguarda questo sistema percettivo è che le narici del cane possono essere usate una alla volta. Nel 2011 un team di ricercatori italiani capitanati dal Prof. Siniscalchi e dal Prof. Vallortigaraquindi Università di Bari e Università di Trento, hanno notato che i cani quando si avvicinano a degli odori sconosciuti annusano con la narice destra mentre quando l’odore è conosciuto, con la narice sinistra – sorprendente vero?

L'olfatto del cane: tutte le curiosità che devi sapere | FEED-0Questo è dovuto al fatto che le molecole processate dai famosi recettori della narice destra raggiunge l’emisfero destro, che è deputato alla elaborazione delle emozioni intense, mentre i recettori della narice sinistra vengono processate dall’emisfero sinistro che interviene nei processi cognitivamente più complessi. Possiamo quindi ben immaginare quanto un odore nuovo possa essere fonte di informazioni preziose riguardo anche all’emozione provata e quanto quello conosciuto debba essere ripescato dalla memorie di quel soggetto.

Speriamo di avervi fornito delle informazioni curiose riguardo al naso dei nostri cani cosicché quando saremo in passeggiata con lui possiamo fornirgli tutto il tempo che gli serve per poter “guardare” il mondo a modo suo!

Dr.ssa Elisabetta Mariani
Biologa e Istruttore cinofilo

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Presentazione delle nostre professionalità
Eccoci qui! Come quando si entra in una casa nuova sono d’obbligo le presentazioni: siamo le dottoresse Rosa Gorio, medico veterinario esperto in comportamento ed Elisabetta Mariani biologa con indirizzo fisiologico etologico.

Entrambe siamo educatori cinofili con approccio cognitivo zooantropologico e ci occupiamo  prevalentemente di cani, ma non solo.

Questa rubrica vuole raccontarvi delle curiosità sul mondo dell’animalità, ma anche sfatare miti e false credenze sulle creature grandi e piccole che popolano il nostro mondo, in particolare il nostro territorio valsassinese.

Non siamo “autoctone”, ma abbiamo scelto di vivere in Valsassina con le nostre famiglie, quindi ci perdonerete se parliamo di questo territorio come anche un po’ nostro: questa valle ci ha adottato e fatto sentire parte di questa comunità. La nostra formazione parte dall’Università perché entrambe abbiamo scelto delle facoltà che hanno come obiettivo lo studio del mondo animale e del suo benessere, pertanto il nostro percorso si è sempre arricchito di stages e specializzazioni che ci hanno portato ad avviare delle professioni con questi tipi di indirizzo.

Siamo unite, oltre che da un’amicizia decennale, anche dalla passione per la pedagogia, l’etologia e la comunicazione nel mondo animale. Il nostro approccio si differenzia dal metodo addestrativo in quanto tiene conto del mondo sistemico e del gruppo sociale a cui appartiene quell’animale, quindi per noi le modalità di intervento sono di carattere multidisciplinare.

Ci piace sognare e, in collaborazione con ATS Monza Brianza, abbiamo avviato delle serate per il conseguimento del “patentino per proprietari di cani” in modo da fornire più informazioni possibili, sostenute da persone qualificate, per fare cultura in ambito cinofilo, ma non solo. Grazie a questa opportunità, potremo arrivare a più persone e fare conoscere questo mondo e questo approccio che caratterizza le nostre professionalità e il nostro sguardo sul mondo.

Vi aspettiamo!

Dr.ssa Elisabetta Mariani

Biologa e Formatrice
Istruttrice cinofila
con approccio CZ

Dr.ssa Rosa Gorio

Medico Veterinario esperto in comportamento
Educatore cinofilo con approccio CZ

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