PREMANA MODIFICA IL REGOLAMENTO BORSE DI STUDIO. ”DUBBI DI COSTITUZIONALITÀ?”



“Il nuovo regolamento discrimina pure gli studenti delle scuole paritarie da quelli delle scuole pubbliche, che da oggi si chiameranno dis-paritarie” viene scritto sul profilo facebook della lista sconfitta alle ultime elezioni comunali, “oltre all’introduzione dell’Isee per il calcolo del punteggio, di fatto quindi non premiando il più meritevole, la montagna ha partorito il regolamento topolino” conclude il comunicato, che include il testo dell’articolo 33 comma 4 della Costituzione italiana.

Andiamo però al dettaglio di come verranno calcolate le nuove borse di studio (10 in totale per un importo complessivo di 3.000 euro).

Secondo quanto ha illustrato Gabriele Codega, consigliere di maggioranza, verranno assegnate come negli anni precedenti 5 borse di studio agli studenti meritevoli delle scuole superiori e cinque a quelli che frequentano l’università. Il primo cambiamento sarà quello della ripartizione delle borse di studio nelle superiori.

Due assegni andranno a due studenti del primo biennio, altri due a quelli che frequentano il terzo e quarto anno e verrà premiato uno studente di quinta, questo ha spiegato Codega, “per CONSENTIRE che l’eterno secondo abbia finalmente una chance in più per il suo impegno”. I criteri per l’assegnazione tengono conto del merito, e per il calcolo verranno inclusi in graduatoria gli studenti che abbiano una media uguale o superiore al 7 e ½ alle superiori e la media del 26 all’università.

I voti degli studenti (dunque, il merito) sono il 70 per cento dei criteri per l’assegnazione, il resto è formato, in un 20 per cento (per le superiori) dal reddito delle famiglie (indicatore Isee che l’amministrazione per legge avrà il diritto di controllare nel caso di dubbi) e un 30 per cento per gli studenti universitari

 

Un’altra novità è che la partecipazione alla graduatoria per le borse di studio da quest’anno è aperta anche ai centri di formazioni professionale dove però la media dei voti dovrà essere uguale o superiore all’otto e mezzo.

Il resto dei requisiti per avere diritto vengono dall’impegno constante degli studenti in attività sportive o nel volontariato e in parte a chi avrà elaborato delle tesine basate sul territorio.

Per l’università si terranno conto dei crediti formativi e non dei numeri di esami, usando il criterio della media ponderata.

Ed ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso: avranno priorità per l’assegnazione delle borse le scuole pubbliche perché, secondo quanto detto in consiglio, “a volte i voti nelle scuole paritarie non sono gli stessi di quelli nella scuola pubblica”.

Questa decisione è stata contestata dalla minoranza che per voce di Elide Codega ha chiesto che venga premiato il ragazzo con la media più alta senza tener conto della situazione economica, “va premiato l’impegno, non dobbiamo sostenere noi con questi 300 euro il reddito di nessuno”.

Elide Codega ha poi detto che a volte, l’attendibilità dell’indicatore Isee è bassa e si è detta in disaccordo con la discriminazione tra scuola pubblica e privata. Il sindaco Fazzini ha ribadito che il 70% dei criteri per l’assegnazione arriva dal merito ma si è dimostrato aperto alle modifiche (proposte dalla minoranza ma poi successivamente respinte dai consiglieri di maggioranza) sempre per migliorare.

La discussione si è chiusa con una dichiarazione di voto della minoranza nella quale veniva citato l’articolo 33 della Costituzione che nel comma 4 recita: “la legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali”

 


 

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