MIGRANTI, ANCHE IN VALLE C’È CHI TROVA LAVORO E CHI LA STRADA



CREMENO – Sono ben 13 i richiedenti asilo del Cas di Cremeno che negli ultimi mesi hanno trovato un impiego retribuito. Per altri 9 si aprirà una percorso di stage nel mondo del lavoro. Un risultato importante dal punto di vista dell’integrazione ma che difficilmente potrà ripetersi una volta entrate a regime le nuove norme imposte dal Decreto Salvini.

PRIMA PARTE – IL CAS DI CREMENO E L’INTEGRAZIONE

Solo nell’ultimo mese un ospite della struttura d’accoglienza nella frazione di Maggio è stato assunto come agricoltore in un’azienda del centro valle, un altro è entrato in un team di vigilanza privata nel milanese ed un terzo ha trovato impiego in una ditta che si occupa di installare tensostrutture.

Per altri tre ragazzi si sono aperte le porte del Servizio civile. Nello specifico due di loro saranno d’aiuto al Soccorso Bellanese mentre un altro dedicherà tempo ai disabili della cooperativa Le Grigne. I “valsassinesi” sono nel conto dei 192 migranti scelti tra numerose candidature da tutta Italia, ed insieme a migliaia di giovani italiani comporranno la classe 2018 del Servizio civile nazionale percependo i noti 433 euro mensili. Nel caso dei richiedenti asilo il denaro proviene dai fondi Fami messi a disposizione dall’Unione europea, progetto inaugurato quest’anno e che avrebbe dovuto, col tempo, inserire nel mondo del servizio civile circa 3.000 richiedenti asilo, ma già tagliato per il futuro dal nuovo governo giallo-verde facendo di questa prima esperienza anche l’unica.

Altri sette invece sono entrati nello staff Tre Fontane, la cooperativa che tra gli altri gestisce il Centro in località Casere a Maggio. Terminato il percorso di formazione e raggiunti ottimi risultati sul piano della lingua e della capacità di lavorare in squadra, dal loro inserimento traggono giovamento non solo i nuovi ospiti ma anche i colleghi italiani.

Un approccio al mondo del lavoro è ciò che attende nelle prossime settimane gli otto migranti che hanno portato a termine il corso da panettiere (già contattati da un forno industriale nel milanese), e il ragazzo che ha seguito le lezioni di meccanica alla Fondazione Clerici di Merate e ha fatto pratica tra le flange valsassinesi.

Traguardi resi possibili da una serie di progetti e iniziative offerte dal CAS valsassinese ben oltre i parametri standard richiesti dalla Prefettura e che, a parte incentivare gli ospiti, hanno contribuito al rinnovo del bando, da ottobre 2018 sino ad agosto 2019.

Su tutti il corso di lingua italiana, la cui ben riuscita è testimoniata dalla recente decisione di raddoppiare le ore di lezione – con relativo inserimento di un nuovo insegnante -, dalle certificazioni rilasciate dagli istituti competenti e dall’entusiasmo che ha creato il laboratorio teatrale e la nascita del giornalino del Centro realizzato interamente dai richiedenti asilo (qui il 1° numero, qui il 2°).

Continuano poi i lavori socialmente utili per il Comune di Cremeno, il corso di sicurezza stradale con la Polizia locale, e le ore di volontariato alla casa di riposto Villa Serena di Introbio; i corsi di arteterapia, giocoleria, informatica, le escursioni nel territorio e i tornei sportivi. In partenza vi sono la coltivazione di un orto, su un terreno messo a disposizione da un cittadino di Cremeno, e un corso di meditazione e Kung fu.

Tutto questo è stato realizzato per piccoli passi in questi quattro anni abbondanti di presenza del Cas all’interno della ex colonia pavoniana degli Artigianelli, superando non poche diffidenze e smentendo i timori di chi, anche comprensibilmente, prevedeva uno sconquasso nella piccola frazione dove negli ultimi due decenni si è registrata una forte crescita di unità abitative a fronte di un lento svuotamento delle attività commerciali.

Documentate iniziative e reticenze, feste e proteste (fuori ma anche dentro al Cas), vale la pena confrontare quanto è stato fatto e cose ne sarà con il nuovo Decreto Sicurezza che prende il nome del ministro dell’Interno leghista. Un approfondimento a cui dedicheremo un articolo nelle prossime ore.

Cesare Canepari
c.canepari@iperg.net

 

MIGRANTI LEGALI MA RISCHIO CAOS CON IL “DECRETO SICUREZZA” DI SALVINI

 

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I COMUNI VALSASSINESI DOVREBBERO FONDERSI?

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