CHE FINE HA FATTO LA COMUNITÀ MONTANA? UNA FLEBILE VOCE NEI MEANDRI DEL SITO UFFICIALE DICE CHE…



BARZIO – Non che  il tema ma soprattutto l’istituzione siano materia da far scaldare gli animi, soprattutto in questi tempi in cui c’è ben altro a cui pensare.

Ma forse proprio perché siamo nel bel mezzo di un evento sicuramente epocale, appare assordante il silenzio nel quale è calata la famosa Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera – un ente che di per sé non appassiona più di tanto la popolazione, ma che in realtà ha una serie di prerogative e tutto sommato anche una certa dotazione di fondi provenienti in particolare da Regione e a volte Unione Europea e potrebbe in forza di questo ottenere risultati utili per i valsassinesi e vicini residenti della sponda orientale del Lago di Como. A volte ci riesce pure, ed è un peccato che quanto fatto e organizzato rimanga un pochino nell’ombra.

Immodestamente, dalla nascita di Valsassinanews molto è stato scritto a proposito della Comunità basata in località Pratobuscante; in particolare poi nel mandato che ha visto presidente Carlo Signorelli (eccellente comunicatore di suo) le azioni intraprese dalla CM sono state spesso ben divulgate all’esterno, dando se non altro la nozione dell’esistenza in vita di questo Ente Montano. Le cui caratteristiche, origini e opportunità sfuggono però ancora ai più.

Ma venendo all’argomento di oggi, ritornando dunque alla contingenza del Covid 19, molti hanno notato una sorta di sparizione dalla scena della Comunità stessa proprio nel momento della maggiore necessità (forse addirittura storica) di coesione e rappresentanza dei Comuni – che poi è un po’ il mandato della famosa CM. Questa invece è parsa scomparire dai radar: puff, nebbia assoluta.

E magari in considerazione di ciò, proprio in questi giorni torna ad essere pubblicata a distanza di mesi dall’ultima uscita la newsletter firmata dal neo eletto presidente Fabio Canepari. Iniziativa che ha un pregio (discreto) e un notevolissimo difetto: la caratteristica positiva è che lo striminzito foglio di 4 paginette se non altro fornisce qualche informazione sull’attività comunitaria, quella negativa è che nessuno sa che Comunità montana news, il periodico informativo della CM, sia uscito e soprattutto dove diavolo sia reperibile.

>BOLLETTINO_CM_8_2020

Per farlo, bisogna addentrarsi nei meandri del sito non propriamente ben fruibile dell’ente stesso. Dopo diversi clic e il download di un documento in formato pdf (che forse si potrebbe anche evitare, viste le dimensioni assai modeste del prodotto editoriale), ecco aprirsi il micro notiziario con sei piccoli articoli in tutto e in testa una sorta di editoriale del presidente. Che francamente sembra più una giustificazione per la lunga assenza dalle scene di cui sopra che un autentico punto politico sulla situazione e le prospettive della Comunità e del territorio che questa rappresenta.

Con testo in nero su sfondo viola, Canepari premette che “scrivere queste righe significa in qualche modo ritornare, seppur lentamente, a quella “quotidiana normalità” perduta ormai da fine febbraio“.

Quasi tre mesi dopo, dunque, riecco la voce – un po’ flebile, certo nascosta – del governo comunitario, che racconta come “In questo periodo di emergenza abbiamo dovuto rivedere protocolli operativi, attività, comportamenti; nonostante il primo momento di comprensibile smarrimento, non ci siamo persi d’animo e abbiamo cercato di perseguire gli obiettivi, lavorando sottotraccia ma con grande determinazione“.

Sottotraccia è la parola chiave.

In effetti, alzi la mano chi ha trovato tracce visibili dell’opera della CM in queste settimane di emergenza. Amministratori pubblici compresi, alcuni dei quali “sottotraccia” esprimono un certo imbarazzo in materia.

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