“ABBIAMO RISO PER UNA COSA SERIA”, LA CAMPAGNA DEL COE IN ALTOPIANO



BARZIO/CREMENO – La XXI Campagna del COE “Abbiamo riso per una cosa seria” torna A Barzio e Maggio in piazza della chiesa sabato 15 e domenica 16 luglio con i pacchi di riso Roma, 100% italiano della FAI – Filiera Agricola Italiana.

I pacchi di riso di “Abbiamo riso per una cosa seria” tornano, con un packaging rinnovato, in tante piazze, mercati di Campagna Amica e parrocchie e sulla piattaforma www.gioosto.com, l’e-commerce etico dedicato alle aziende che offrono prodotti di qualità. Tornano i circa 3000 volontari FOCSIV a proporre i pacchi di riso della Campagna ad un’offerta minima di 7 euro. Un gesto di solidarietà e di consapevolezza a sottolineare l’impegno di Focsiv e dei suoi Soci di schierarsi a difesa del lavoro dei piccoli contadini, in ogni parte del mondo, un lavoro che contribuisce alla salvaguardia dei territori e delle biodiversità e che genera un’economia agro-alimentare sostenibile e sana per tutti, senza scarti e sprechi.

Le migliaia di chicchi di riso contenuti nei pacchi della Campagna sostengono un unico grande progetto con 32 interventi di agricoltura familiare realizzati da 32 Soci Focsiv in 23 Paesi di Africa, Asia, America Latina ed Europa. In particolare, in Guatemala si sostiene l’intervento orto sostenAbile per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità nel coltivo biologico le cui verdure sono consumate dalle stesse o vendute alla popolazione locale e turisti.

“Abbiamo riso per una cosa seria” se è sì una Campagna di sostegno degli interventi di agricoltura familiare, è, tuttavia, soprattutto un movimento di responsabilizzazione dei consumatori sulla difesa della dignità dei lavoratori e sul diritto al cibo sano e di qualità per tutti. La Campagna promuove una rete di persone consapevoli che insieme sostengono le comunità rurali, oggi ancora più in difficoltà a causa delle conseguenze della pandemia e delle guerre, e richiedono politiche che promuovano sicurezza alimentare e salubrità dei cibi e il valore dell’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, alle migrazioni e ai cambiamenti climatici. Tutti uniti per contrastare fenomeni ormai globalizzati come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie.

 

 

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