IL GRAFFIO. QUEL BILANCIO DEL CFPA, “UNA RICETTA DI PLASTICA”



Ho sempre avuto un debole per la Scuola alberghiera in quel di Piazzo a Casargo. Giovani aiuto cuoco e aiuto cuoca che poi, con passione e impegno portano il nome della Valsassina in giro per fornelli e celle frigorifere.

Mai invece avrei potuto immaginare di innamorarmi di ricette di platica come quelle del Cda che al posto di cucinare con innovative tecniche di cottura materie prime e aromi come fanno da 52 anni gli allievi cuochi, han cucinato numeri e soldi pubblici con tecniche di Bilancio e tanta affumicatura artificiale. Infatti, non me ne sono innamorato.

“È stato quasi un miracolo, ma ci siamo riusciti”, come commenta un po’ troppo apparecchiato Francesco Maria Silverij Presidente dell’Apaf, l’Agenzia provinciale per le Attività formative che per conto della Provincia ha il controllo della Scuola Alberghiera, è una ricetta di plastica, con ingredienti squilibrati.

3.682 euro di utile, dopo un Bilancio negativo di 375.000 euro dell’anno prima può sembrare, se non si leggono ingredienti e procedimento, un piatto stellato.

Invece, purtroppo, è solo come quei piatti belli sulle riviste di cucina, nelle riviste patinate, dove però non puoi sentire un profumo, un gusto. Dove non puoi sentire niente.

Se l’occhio vuole la sua parte, che è una sovrastimata tendenza post Masterchef, tutto il resto è una bistecca fredda, una carbonara con la panna, un formaggio con latte in polvere o di tofu, pure stagionato con i fumi degli armadi.

E allora guardiamoli questi ingredienti, queste cotture a fumo senza arrosto che han portato il Bilancio in utile gridando al miracolo, manco fosse la terza stella di Canavacciuolo data a un kebabbaro.

Innanzitutto, è quasi facile se la Provincia con Apaf spende ogni anno 2.000 euro e più per ogni studente dell’Alberghiero di Casargo, cosa che si guarda bene dal fare per gli studenti delle altre scuole professionali. Perché? Non sono degni di sedere al tavolo? Perché queste minori possibilità di attenzione, strumenti, sostegni? Qualcuno ha un menu con 15 portate bevande incluse e tutti gli altri schiscetta e gamella.

Ci sono o non ci sono stati 100mila euro in più di aumento delle rette per il convitto deliberato dal precedente Cda e se fai un utile di 3.682 euro, questo non è il ciuffo di prezzemolo a guarnire il piatto ma direttamente il piatto?

E a proposito di portate e vassoi quanto è stato il risparmio, in minori costi di energia? 140 mila euro, giusto? Va bene che oggi la cucina crudista va di moda nei ristoranti esperienziali ma non si può mica far credere che si sia deciso di insegnare a presentare ricette di sola lattuga gentile e canasta affiancate a tecniche d’apertura di scatolette di tonno davanti ai clienti commensali vero? Questo risparmio è dato dalla diminuzione delle tariffe, non è un colpo da chef del Bilancio ma de cu….

“È stato quasi un miracolo” resta quindi l’ammazzacaffè che ti offrono le trattorie più popolari vedendo il numero di iscritti passati in pochi anni dai 230 ai 140 di quest’anno e, forse 150, del prossimo anno scolastico.

La ricetta è stata sì cucinata e messa nel menu del Bilancio ma sta per bruciare, non serve quindi cambiare brigata di cucina se gli ingredienti restano gli stessi.

Pellegrino Carnacina

 

 

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