Successo per ”Sicuri con la neve”Serve prudenza: 30 morti nel 2009



Ai piani di Bobbio un campo neve organizzato dalla società alpinistica FALC di Milano, dal Soccorso Alpino e Speleologico, CAI e SVI (Servizio Valanghe Italiano) intitolato a Patrizia Pagani, ha dato a tutti coloro i quali hanno sentito la necessità di approfondire tematiche e prassi indispensabili alla sicurezza sulla neve, la possibilità di mettere in pratica accorgimenti importanti sotto la guida di personale altamente qualificato. Nella foto il presidente regionale del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) Danilo Barbisotti ed Elio Guastalli, responsabile del progetto “Sicuri in montagna”.

175 partecipanti ed uno stop alle numerosissime iscrizioni per consentire ambiti di lavoro efficaci, 18 gruppi di persone impegnate in esercitazioni mirate e la supervisione di istruttori CAI, guide alpine e soccorritori, spesso impegnati in situazioni difficili che questo momento di formazione vorrebbe limitare.
Tra le diverse stazioni del campo neve, accanto alle spiegazioni delle tecniche da mettere in pratica in caso di valanga ed alle ragioni che le sottendono, sono state organizzate prove di ricerca singola con ARVA, prove di ricerca multipla, ovvero con più di un apparecchio seppellito sotto la neve e prove di distanza, per testare portata dell’ARVA, potenza del segnale e per migliorera la confidenza con questo indispensabile compagno di viaggio. I partecipanti hanno appreso come comunicare con il 118 e quali informazioni fornire per consentire un soccorso puntuale e mirato ed un elicottero dell’elisoccorso con tanto di equipaggio medico ed infermieristico ha inoltre fornito ulteriori preziose informazioni.

Le simulazioni di situazioni di pericolo sono ideali per testare la propria capacità di intervento, ferma restando l’impossibilità di riprodurre la componente emotiva, che nei momenti difficile è, accanto alla non conoscenza ed all’inesperienza, il vero ostacolo all’azione. Questa giornata promuove un’iniziativa davvero importante, soprattutto in tempi in cui la montagna è presa d’assalto senza quel pizzico di paura che meriterebbe di suscitare, sulla scia di un entusiasmo che non deve divenire incoscienza. I grandi delle cime ci hanno insegnato infatti ad amare la montagna e con essa la neve, ma ad avvicinarsi ad entrambe con timore reverenziale e rispetto.

Per dimensionare quello di cui stiamo parlando ecco alcune cifre estrapolate del consuntivo effettuato dalla XIX Delegazione Lariana del CNSAS:
•    1114 soccorritori impiegati in 268 operazioni di soccorso effettuate dal CNSAS Lombardia, di cui 75 nelle sole Valsassina e Valvarrone
•    283 persone soccorse di cui 132 feriti leggermente, 34 feriti gravemente e 30 deceduti
•    169 interventi su 268 effettuati in elicottero, i rimanenti via terra
•    ben 105 interventi effettuati per soccorrere escursionisti, la netta maggioranza, preso atto che i rimanenti 163 hanno riguardato più di 18 altre attività
•    cadute (79), scivolate (48) e malori (39) sono state le cause più frequenti degli incidenti occorsi

Il dato più allarmante è il numero dei decessi (30) e quello dei feriti gravi (34), entrambi valori superiori a quelli registrati negli ultimi anni. Da evidenziare l’accordo operativo siglato con i Vigili del Fuoco di Lecco e la collaborazione con il 118, l’elisoccorso medico, Prefettura, Questura, Guardia di Finanza e Polizia, grazie ai loro preziosissimi reparti volo.


Nelle foto di Anna Rosa: sopra a destra lo "zaino airbag", qui sotto un momento della giornata a Bobbio

 
 

 

 

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