VICINO ALLA FORNACE C’È UN GRANDE PRATO VERDE… MA CI FARANNO SU L’ENNESIMO CAPANNONE? INTERVIENE IL WWF



BARZIO – L’area di cui parliamo, quella della Fornace o se preferite “della Comunità Montana” sale spesso alla ribalta per motivi diversi, anche ambientali. Recente la polemica sulla qualità della copertura dello storico edificio della Fornas, oggi invece ci occupiamo della imminente conferenza di servizi relativa alla richiesta di realizzazione di un deposito di attrezzature agricole con annesso fabbricato adibito ad uffici di attività agricola, appunto in via Fornaci Merlo (collocato come nella simulazione in copertina). La “conferenza” ovvero la riunione tra enti e soggetti diversi interessati, è in programma per dopodomani, mercoledì 13 luglio.

Il WWF di Lecco, a cura del suo presidente Antonello Bonelli e con la controfirma della Delegata regionale (l’avvocato Paola Brambilla), ha inoltrato una lettera indirizzata al Comune di Barzio ed alla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio in cui tra l’altro si rileva come  non siano ancora disponibili i documenti necessari, richiesti nella conferenza precedente, “per la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per l’edificazione in area agricola strategica da parte dell’istante di cui agli artt.59 e 60 della L.R.”.

paola brambillaPer questo ed altri motivi, il WWF richiede copia della documentazione progettuale che sia stata depositata e invita tutte le Autorità, responsabili, commissari ed Enti preposti ad accertare “l’effettiva compatibilità del progetto con gli indirizzi di tutela forniti all’Ufficio Tecnico dall’Amministrazione pubblica (Comune. Provincia e Soprintendenza)” e ancora “la completezza della documentazione di legge che alla data della indizione della conferenza dei servizi avrebbe dovuto essere agli atti,- soprattutto quanto all’effettiva esistenza e funzionamento dell’azienda agricola in Via Fornaci Merlo – cosi come recita l’ordine del giorno della conferenza dei servizi”.

L’associazione a difesa di natura e ambiente richiede infine che “qualora detta carenza debba essere ravvisata. nonché alla luce del vulnus paesaggistico evidente, la pratica venga archiviata per difetto di procedibilità ex art. 2, comma 1 della L. 241/90, in relazione al disposto degli artt. 59 e 60 della L. 12/05, e nel merito venga espresso parere negativo motivato in merito alla compatibilità paesaggistica del manufatto in esame”.

Insomma, si inasprisce la vicenda del capannone che vorrebbe realizzare un operatore di Morterone – il quale si occupa prevalentemente di tagliare legna nei boschi valsassinesi. Ne sapremo di più mercoledì, al termine della nuova conferenza di servizi dedicata a questo tema, ovvero all’ennesima possibilità che un prato della piana del Centro Valle venga ulteriormente edificato.

 

 

 

 

 

 

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