GUERRA DEI RIFUGI: GOGNA CONTRO CAI MILANO E GESTORE DEL BRIOSCHI. SULLO SFONDO LA “SMANIA CAPITALISTICA”



GRIGNE – L’avevamo anticipato con un primo articolo che ha fatto scalpore, un mese e mezzo fa, e ha iniziato a scatenare reazioni, sfociate in queste ore in una polemica che ha del clamoroso: c’è un problema, grosso, nel mondo dei rifugi alpini – in particolare quelli del CAI Milano. Ma non solo. Sullo sfondo c’è quello che la famosa scrittrice ed editrice (nonché già rifugista) Mirella Tenderini ha così definito, in modo lucido e lapidario: la “smania capitalistica di trasformare i rifugi in redditizie attività commerciali“.

Risultati immagini per Alessandro GognaDopo i primi fuochi, la segnalazione da parte di un gruppo di addetti lavori ed appassionati di una deriva appunto commerciale intrapresa da chi è proprietario delle capanne montane, adesso sono grandi nomi dell’alpinismo a scendere in campo: corroborato dai commenti di Tenderini, un lungo articolo su gognablog.com a firma del notissimo Alessandro Gogna e del giornalista specializzato Roberto Serafin ha fatto esplodere il bubbone, definitivamente. E con un clamore che sta suscitando infinite discussioni nell’ambiente della montagna. Soprattutto perché, senza tanti giri di parole, gli autori fanno nomi e cognomi, lanciando accuse durissime con cifre e circostanze – tutte da confermare, ma già da tempo in circolazione.

TORRICINI INFORTUNATOSe la prende, dopo il pezzo intitolato significativamente “Rifugista imprenditore o volontario?”, il capanatt del “Brioschi” in Grigna Settentrionale Alex Torricini (nella foto a sinistra).

La questione è specifica, ma rientra nel discorso complessivo. e riguarda il notissimo “Rosalba“, da 23 anni gestito con alterne fortune da Mauro Cariboni ma per il quale il CAI Milano avrebbe progetti diversi, tanto da aver fatto (quasi) saltare lo stesso Cariboni – che alla fine è riuscito a spuntare proprio in queste ultimissime ore un prolungamento del contratto fino a fine 2017.

http://www.ballabionews.com/image/original/1165.jpgMa, ed ecco l’affondo di Gogna-Serafin, nella vicenda si sarebbe inserito proprio Torricini: “CAI Milano altri (progetti, ndr) ne aveva sollecitati ricevendo, alla giusta scadenza, uno a suo giudizio migliore (si parla di 22.000 euro annuali) da parte di Alex Torricini, attuale custode del rifugio Brioschi in vetta al Grignone“.
Circostanza questa sdegnosamente smentita dall’interessato, che in commenti diretti nel blog e poi ancora sulla pagina Facebook degli Amici del Brioschi nega in maniera assoluta:
Non credo di essere volgare se dico che questo articolo sia una porcata. Se Alessandro Gogna o Roberto Serafin si possono permettere di gettare all’opinione pubblica nomi e cognomi su fatti mai accaduti e cifre inventate“…

Fin qui la polemica specifica, quasi “personale”, importante appunto perché tra personaggi di rilievo ma tutto sommato secondaria. Interessante in linea generale, assoluta, l’intera partita. Articolo comunque da leggere, quello sul Gogna Blog, specie per i rilievi di gente che ha dato molto alla montagna e che della Grigna è testimone attenta e appassionata. Ad esempio, riprendiamo ancora un passaggio di Mirella Tenderini che racconta tra l’altro: “Sto cercando soci del CAI che come me amano i rifugi che siano veri rifugi e non banalissimi ristoranti di lusso discutibile – dobbiamo fare qualcosa per tutte le persone che per anni, anni e anni hanno contribuito a tenere in piedi le sezioni che adesso si sono trasformate in attività commerciali vergognose“.

 

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