DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO NELLA FESTA DELL’ASSUNZIONE DI MARIA



La festa dell’Assunzione di Maria ci parla di speranza e quindi di gioia. Noi siamo come uno scalatore che sta salendo in parete e a un ceto punto, preso dal desiderio di guardare in basso, viene colto da vertigine. Ecco allora il grido ammonitore: “Guarda in alto!”. Questo grido è molto importante anche per noi. Se ci guardiamo intorno e sotto di noi vediamo tante cose che non vanno bene e che ci mettono paura. Ecco allora che la festa di oggi che ci invita a guardare in alto.

Questo significa tre cose: “Guardare in alto”, cioè al termine di tutto il disegno di Dio, alla gloria di Cristo e di Maria che invaderà l’universo intero e ci renderà una cosa sola con Dio e tra noi, quando Dio sarà tutto in tutti.
Guardare al termine della nostra vita personale, là dove ci attende il paradiso, la vicinanza di Gesù e di Maria e di coloro che ci hanno amati.

Il terzo significato del guardare in alto è da applicare alla quotidianità in cui non dobbiamo lasciarci appesantire da ciò che non va, ma guardare piuttosto a ciò che Dio opera in noi con la sua bontà e ci dà gioia e contentezza. Allora considereremo Maria anzitutto come il capolavoro di Dio e gioiremo della sua grande gioia.

Ella ci metterà a parte del segreto della sua felicità, come ha ripetuto anche per noi oggi nel suo cantico al Vangelo. Oggi non è solo un giorno di giusto riposo dalla stanchezza per la fatica fisica del lavoro quotidiano.

È soprattutto un giorno di fiducia e di speranza che ci rincuora nell’animo per una promessa di vita di comunione e di amore che solo Dio può donare e che vediamo già pienamente realizzata in Maria.

 

Don Gabriele
Vicario parrocchiale

 

 

 

 

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