Spetta.le Redazione di ValsassinaNews,
chiedo la cortesia di pubblicare queste mie considerazioni in risposta alle dichiarazioni del Sig. Combi, di cui ho letto nel vostro articolo.
Stiamo attraversando tempi terribilmente oscuri: se si dovesse classificare ciò che non è sopportabile, nulla potrebbe tenere testa al rischio di una guerra mondiale.
Tuttavia, proprio dalle guerre in corso si giunge ad un unico comune denominatore: la violenza.
La violenza si può manifestare nelle più svariate e crudeli forme, ma essa porta sempre al sacrificio dei più deboli ed indifesi.
Civili, bambini, donne… e animali: la spinta è la stessa, ossia uccidere perché non si ha rispetto per un’altra vita.
Sparare ad animali innocenti ed indifesi non fa eccezione e non rileva che siano selvatici, anziché domestici.
Passione e abilità per le armi sono nel tiro a volo, uno sport che non toglie vite ad esseri senzienti, anche se diversi da noi.
Parafrasando un grande scrittore, la caccia non si armonizza col grado di civiltà e sviluppo a cui crediamo di essere arrivati.
La compassione per gli animali è un atto di bontà e mai come oggi c’è bisogno di bontà.
Ringrazio e porgo cordiali saluti
Cristina Panzeri
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